Il Comune di Arzachena e il Centro di ascolto uomini maltrattanti Nord Sardegna lottano contro cyber bullismo e pericoli del web insieme agli studenti del Liceo scientifico Falcone e Borsellino di Arzachena per fare dei ragazzi i portavoce del progetto #fattidiparole e delle buone pratiche nell’uso dei social media. Un percorso di nove incontri avviato lo scorso marzo che si concluderà a fine maggio con una classe pilota di 30 adolescenti. L’iniziativa è condotta dalla presidente dell’associazione, Nicoletta Malesa, con il sostegno e il patrocinio dell’assessorato alle Politiche giovanili diretto da Cristina Usai.

“I social media non vanno demonizzati, ma percepiti come strumenti di diffusione di una comunicazione positiva e consapevole. Sono parte integrante della vita reale, perché reali sono le conseguenze delle immagini e delle parole pubblicate. Questi sono i principi alla base del progetto #fattidiparole di cui i ragazzi saranno ambasciatori”, spiega Usai”. “Al termine del percorso riceveranno un attestato e condivideranno a scuola e sui social il progetto a cui hanno lavorato in queste settimane”.

“In aula affrontiamo temi sensibili in cui i ragazzi si sentono coinvolti, riuscendo a immedesimarsi nel ruolo di autori o vittime di cyberbullismo e sexting, ad esempio. In questo modo percepiscono la gravità di simili azioni, capaci di sfociare in veri e propri reati – afferma Malesa -. È la mancanza di consapevolezza a produrre le peggiori conseguenze: parole e immagini divulgate possono diventare pericolose a causa dell’amplificazione prodotta dalla rete perché se ne perde il controllo. Non sappiamo dove e come saranno utilizzati i nostri dati. I social media producono effetti da cui non si torna più indietro, se mal utilizzati. E i risultati colpiscono tutti, maschi e femmine, le vittime non hanno genere. Ma ciò che sorprende di più in aula è lo stupore dei ragazzi di fronte a questa presa di coscienza. Il concetto di privacy, poi, è quasi sconosciuto o ritenuto insignificante, perché apparire online in ogni ambito del quotidiano, anche il più personale, diventa la priorità”.