Il Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali e il GramsciLab in collaborazione con ANPI Cagliari, Istituto Gramsci Cagliari e Associazione Culturale Antonio Gramsci Cagliari hanno promosso per  mercoledì 15 maggio presso il Teatro Studium Franciscanum (Via Principe Amedeo, 22 Cagliari) alle ore 20.30  lo spettacolo “Un Gramsci mai visto. Il pensatore rivoluzionario fra teatro, musica e poesia” con Angelo d’Orsi e la Banda Sbandati.

Lo spettacolo è ideato, con la collaborazione dei ‘Commissari del Popolo’, da Angelo d’Orsi a partire dal suo recente volume Gramsci. Una nuova biografia (Feltrinelli, 2017; nuova ediz. ivi, 2018), opera che ricostruisce vita e pensiero del pensatore rivoluzionario in modo piano ed efficace, adatto a chi di Gramsci non sappia nulla, ma anche a chi sappia tutto, si è deciso di far conoscere quella vita in una forma diversa, ossia teatrale, con un Gramsci che si racconta in prima persona.

L’appassionata narrazione della vita di Gramsci, nella forma di cinque monologhi dialoga con momenti di musica e canti popolari di lotta e di lavoro, tratti dalla tradizione orale contadina e operaia degli inizi del ‘900.

Le vicende umane di Gramsci, vengono così proposte, in un intreccio con le vicende politiche e l’elaborazione di un pensiero originale, con la sua lenta affermazione sulla scena politica nazionale e internazionale, nei diversi contesti geografici, politici e umani, dalla Sardegna a Torino, dalla Russia al ritorno in Italia fino al carcere e alla clinica dove morrà, con la stesura dei Quaderni, e delle Lettere. Il tutto, sempre accompagnato e arricchito dalla musica e dal canto.

Lo spettacolo, con l’obiettivo, dunque, di avvicinare all’universo gramsciano il più vasto pubblico, attraverso l’alternanza dei monologhi ai momenti corali, costituisce un unicum che riesce a coinvolgere lo spettatore mediante il ricorso a diversi registri e linguaggi. Si tenga conto che Gramsci stesso non soltanto amava il teatro, e fu critico teatrale, tra l’altro, e riteneva il teatro un mezzo formidabile di pedagogia di massa. Era attentissimo ai fenomeni e alle manifestazioni di folclore, inoltre amava la musica e teorizzò il concetto di nazionale-popolare.