Uno sconto fiscale e canoni agevolati per chi affitta casa in tutti i paesi e città della Sardegna: è l’obiettivo da tempo ricercato dai sindacati unitari degli inquilini Sunia, Sicet e Uniat e dei proprietari Apci e Confedilia che, il 23 maggio, incontreranno i responsabili delle Agenzie delle entrate per capire se, in seguito alla dichiarazione di stato di calamità per tutti i centri abitati dell’Isola sancita da un decreto ministeriale, sarà finalmente possibile applicare il beneficio a livello regionale.

“Si tratterebbe di un importante passo in avanti anche nel contrasto agli affitti in nero”, spiega il responsabile regionale del Sunia Cgil Marco Cuccu aggiungendo che “il regolare contratto garantisce sia gli inquilini che i proprietari: i primi perché usufruiscono del canone calmierato, i secondi per l’applicazione della cedolare secca al dieci per cento”. Tutto ciò è possibile in virtù degli accordi stipulati tra i sindacati degli inquilini e le associazioni dei proprietari sulla base dei quali viene fornita la certificazione necessaria a usufruire dagli sgravi.

Il primo bilancio, a un anno dall’accordo territoriale stilato per la città di Cagliari, è positivo: l’80% dei contratti di affitto regolarmente registrati sono passati attraverso quell’accordo, che in questi giorni verrà aggiornato per adeguare, rialzandoli, i canoni fissati in alcune zone. Disincentivare le situazioni irregolari è fra gli obiettivi delle disposizioni nazionali che da gennaio 2017 hanno previsto la cedolare secca, una tassa che dal 21% scende fino al 10% quando si sceglie il canone concordato piuttosto che il libero mercato. Ora il Sunia Cgil, insieme agli altri sindacati, auspica che la cedolare al 10% possa essere estesa a tutti i centri della Sardegna.