Dai Medaus, gli antichi insediamenti rurali del XVII-XVIII secolo, alla fortezza del Nuraghe Sirai sino all’esposizione del mammut lanoso, per la prima volta in tutta la sua grandezza. Sono le tappe salienti della “Festa del Patrimonio”, evento promosso dal Comune di Carbonia per le giornate di sabato 18 e domenica 19 maggio. Un appuntamento che si rinnova anche quest’anno con l’obiettivo, spiega la sindaca Paola Massidda (M5s), “di rafforzare il senso di identità e di appartenenza dei concittadini ai tanti luoghi e simboli storico-culturali che caratterizzano il nostro territorio, che puntiamo a valorizzare attraverso un progetto sistemico, dal paesaggio all’ambiente, dall’architettura agli spazi urbani”.

L’edizione 2019 della Festa avrà come focus principali i Medaus e la loro ricchezza etnoantropologica. Questi insediamenti, risalenti al periodo di ripopolamento del XVII-XVIII secolo, sono espressione della cultura e tradizioni del territorio, che rimandano al mondo agropastorale. Attorno alla città di Carbonia esistono numerosi di questi insediamenti, molti di questi ancora abitati e resi vitali dalle comunità, che sentono un forte radicamento nel contesto rurale. Due invece gli appuntamenti di rilievo proposti dal Sistema Museale. Sabato 18 maggio, alle 19, per la prima volta il mammut lanoso sarà esposto al Museo dei PaleoAmbienti Sulcitani in tutta la sua grandezza. L’evento “Sulle tracce dei giganti” è a cura di Daniel Zoboli, paleontologo e ricercatore dell’Università di Cagliari, e della Cooperativa Sistema Museo, gestore del Sistema Museale di Carbonia. La serata proseguirà con l’apertura straordinaria del museo fino alle 24 in occasione de “La Notte Europea dei Musei”.

Domenica 19, dopo il successo delle festività di Pasqua e del 25 aprile, tornano le visite guidate alla fortezza del Nuraghe Sirai, unico sito dove si riconosce la fase più recente della civiltà nuragica, contemporanea a quella fenicia. Si potranno vedere le fortificazioni, la porta pedonale, l’area sacra, la più antica officina del vetro, l’area di lavorazione delle pelli e le cortine esterne del Nuraghe vero e proprio.