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Il sindaco può limitare gli orari di attività delle slot machine nelle sale giochi e nei locali come bar, rivendite di tabacchi, e altri negozi in genere: è un suo potere. Lo ha stabilito il Consiglio di Stato, che nei giorni scorsi ha respinto il ricorso presentato da alcune società contro il Comune di Sassari, che nel 2017 aveva emesso due ordinanze sindacali per restringere gli orari in cui possono essere tenute in funzione le slot machine e altri apparecchi da gioco analoghi.

Il ricorso chiedeva al Consiglio di Stato di riformare la sentenza emessa sullo stesso argomento dal Tar Sardegna, con cui era già stata respinta l’impugnazione delle due ordinanze del sindaco di Sassari.

Secondo il provvedimento emesso dal Consiglio di Stato, “l’invocata misura della sospensione cautelare dell’esecutività della sentenza appellata non appare assistita da sufficienti elementi di fumus boni iuris, essendo le ordinanze sindacali impugnate in primo grado legittima espressione del potere di regolazione degli orari degli esercizi commerciali (di cui all’art. 50, comma 7, del T.u.e.l.), compatibile con la speciale disciplina degli apparecchi automatici per il gioco d’azzardo, e con il loro funzionamento tecnico, presupponente il collegamento con la rete telematica nazionale”, è spiegato nell’ordinanza del Consiglio di Stato, che continua, “ritenuto altresì che la censura concernente il sistema sanzionatorio appare, allo stato, sprovvista di interesse, e dunque, a maggiore ragione, priva del requisito del pregiudizio grave e irreparabile”.