Venti interventi nella prima delle due giornate dedicate alla discussione generale sulle dichiarazioni programmatiche rese mercoledì scorso da Christian Solinas. Con la Giunta ormai al completo maggioranza e opposizione si sono concentrati nel merito delle proposte presentate dal governatore. Undici i consiglieri di minoranza che hanno preso la parola, compresi quattro del Movimento Cinquestelle. Roberto Deriu (Pd) ha definito le dichiarazioni “interessanti e ambiziose”.

Tuttavia, ha aggiunto, “noi siamo l’opposizione, quindi le indicheremo limiti e pericoli delle sue dichiarate scelte”. Il consigliere dem ha quindi dato alcuni Deriu “sconsigli”. Su tutti, “non imbarcarsi nella revisione dello Statuto di Autonomia”, mentre sulla riforma del sistema Regione ha chiesto a Solinas di non affrontare “l’immenso apparato regionale armato solo del suo pensiero e di quello della sua maggioranza”. A Deriu ha replicato in Aula il fondatore di Sardegna 20Venti Stefano Tunis: “Non chiediamo sconsigli, preferiamo un contributo fattivo”. L’esponente della maggioranza ha ricordato che “il centrosinistra ha riconsegnato un governo regionale senza essere riuscito a intercettare la crescita economica. Ci tocca ripartire dalle macerie”.

Questa Giunta invece “si propone di dare un ruolo al Consiglio perché nessuno deve rimpiangere cinque anni che hanno rappresentato il punto più basso nella storia dell’Autonomia”. Il vice capogruppo della Lega, Pier Luigi Saiu, ha richiamato la necessità di “un sistema delle autonomie locali che funzioni, con i piccoli comuni messi nella condizione di erogare i servizi per i cittadini che ci abitano”. Quanto allo spopolamento delle zone interne, “non si combatte con i convegni, ma attribuendo ai comuni le risorse per garantire le funzioni da esercitare, realizzando strade e investendo”.

Elena Fancello del M5s ha incentrato il suo intervento sui giovani sardi, “quelle intere generazioni derubate di un futuro stabile: per loro è necessario sburocratizzare i bandi e velocizzare le anticipazioni, affinché possano finalmente sfruttare, come fanno in altri Paesi europei, i fondi della programmazione 2021- 2017. È solo facilitando l’accesso al credito ai giovani, che la Sardegna potrà ridurre l’emorragia di capitale umano e portare occupazione e sviluppo alla nostra terra”. Il presidente dell’Assemblea Pais ha aggiornato la seduta alle 10.30 di giovedì per completare la discussione generale.