Pastori sardi pronti ad autodenunciarsi in massa dopo i provvedimenti giudiziari ai danni di 14 colleghi e alle diverse denunce dopo le proteste dei giorni dei versamenti del latte nelle strade. È una delle proposte emerse dall’assemblea – con la consulenza dei legali – di questa mattina a Tramatza (Oristano).

“Giusto autodenunciarci in 20mila – spiega uno dei portavoce, Gianuario Falchi – perché chi è stato denunciato non ha fatto niente di più di quello che hanno fatto gli altri. Non stiamo parlando degli assalti alle cisterne, ma delle manifestazioni in giro per la Sardegna”. Per il momento non si parla di un immediato ritorno nelle strade. “Ma è chiaro – ha puntualizzato Falchi – che stiamo aspettando entro l’estate fatti e risultati. Altrimenti è chiaro che i pastori non possono aspettare ancora”.

Nella riunione di oggi si è fatto il punto sui prossimi incontri per provare a risolvere la questione del prezzo del latte. Martedì prossimo i pastori sono attesi in commissione Agricoltura alla Regione, mentre il 31 è previsto un nuovo vertice in Prefettura a Sassari. “Il messaggio deve essere chiaro e la nostra proposta non deve essere strumentalizzata – ha concluso Falchi – noi trattiamo con il ministro come istituzione deputata a darci risposte”.