Se non è un addio ai cieli della Sardegna poco ci manca. Air Italy declina l’invito al tavolo della Regione Sardegna per mercoledì 22 a Cagliari, convocato dal governatore per discutere di continuità territoriale aerea da e per l’Isola e annuncia: “Non è più percorribile un accordo sulle rotte Olbia-Fiumicino e Olbia-Milano”. Il messaggio, che potrebbe precedere un abbandono della base a Olbia – ora senza più voli agevolati, per spostare gli operativi sul nuovo hub nazionale di Malpensa – è scritto nero su bianco in una lettera dell’amministratore delegato di Air Italy Rossen Dimitrov indirizzata al presidente della Regione, Christian Solinas.

Air Italy, dunque, si chiama fuori e dice addio a Olbia, dove Alitalia sta volando per Roma e Milano Linate con oneri di servizio pubblico ma senza compensazioni, dopo che il vettore sardo-qatariota aveva avanzato la proposta di effettuare i collegamenti senza aiuti con largo anticipo rispetto alle scadenza del bando. La mossa dell’ex compagnia di bandiera però aveva frenato Air Italy che da subito aveva ritenuto non economicamente vantaggioso spartire le rotte senza contributi.

Da qui il tentativo, con la Regione Sardegna superpartes, di trovare un’intesa che oggi è definitivamente naufragata, Secondo Dimitrov, infatti, “come già rappresentato con nostra precedente comunicazione eravamo in attesa di poter finalizzare un accordo sulle rotte in oggetto (Olbia, ndr) secondo i termini e contenuti discussi in occasione dell’incontro ministeriale del 17 aprile”. Ma, spiega, gli accordi ipotizzati in tale occasione “non sono stati confermati”. Ecco perché, “la società non potrà partecipare alla riunione convocata dal presidente Solinas per domani, mercoledì 22 maggio alle 13”. Vertice che a Villa Devoto, sede istituzionale della presidenza della Regione, si terrà ugualmente, ma solo alla presenza dei vertici di Alitalia che vola da sola sui cieli dell’Isola, in regime di continuità aerea: a Cagliari e ad Alghero con compensazioni economiche e a Olbia, base storica dell’ex Meridiana, senza agevolazioni. La notizia dell’addio di Air Italy arriva nel giorno dello sciopero del trasporto aereo.

“Air Italy e Alitalia vengano convocate immediatamente in presenza dei ministri dello Sviluppo economico e dei Trasporti per trovare una soluzione a questa situazione che si prefigura drammatica”. Lo dice all’ANSA il segretario generale Filt Cgil Sardegna Arnaldo Boeddu in merito al mancato accordo tra i due vettori sulle rotte da e per Olbia. “Lo avevo detto fin dal primo minuto: due compagnie in concorrenza tra loro non potranno mai trovare un accordo se non con l’intervento della politica che avrebbe dovuto facilitare il tavolo convocando e mettendo in calendario una serie di riunioni proprio per aiutare entrambi i vettori a trovare una soluzione che salvaguardasse gli interessi di entrambi. Purtroppo – continua Boeddu – questo non è avvenuto e la politica si è limitata a fare proclami in prossimità delle elezioni senza fare opposizione alla Unione Europea in merito alla nuova continuità. Adesso la situazione è davvero appesa ad un filo ed è altissimo il rischio che Air Italy vada via da Olbia, cancellando oltre 550 posti di lavoro diretti in Gallura, e che la Sardegna perda un know how aeronautico che non tornerà più nella nostra isola”.

“Air Italy e Alitalia vengano convocate immediatamente in presenza dei ministri dello Sviluppo economico e dei Trasporti per trovare una soluzione a questa situazione che si prefigura drammatica”. Lo dice all’ANSA il segretario generale Filt Cgil Sardegna Arnaldo Boeddu in merito al mancato accordo tra i due vettori sulle rotte da e per Olbia.

“Lo avevo detto fin dal primo minuto: due compagnie in concorrenza tra loro non potranno mai trovare un accordo se non con l’intervento della politica che avrebbe dovuto facilitare il tavolo convocando e mettendo in calendario una serie di riunioni proprio per aiutare entrambi i vettori a trovare una soluzione che salvaguardasse gli interessi di entrambi. Purtroppo – continua Boeddu – questo non è avvenuto e la politica si è limitata a fare proclami in prossimità delle elezioni senza fare opposizione alla Unione Europea in merito alla nuova continuità. Adesso la situazione è davvero appesa ad un filo ed è altissimo il rischio che Air Italy vada via da Olbia, cancellando oltre 550 posti di lavoro diretti in Gallura, e che la Sardegna perda un know how aeronautico che non tornerà più nella nostra isola”.