E’ caccia al killer dei due allevatori uccisi ieri a fucilate nelle campagne di Ruinas, in provincia di Oristano. Vittime due emigrati di 80 anni, Pietro Secci e Carmelino Marceddu. Un agguato forse legato a una vecchia faida che ha insanguinato il paese 50 anni fa. Ma a Ruinas non tutti credono al collegamento con crimini accaduti in un passato così lontano. Al momento, però, è questo l’unico spunto di un’indagine ancora alle sue prime battute.

Secci e Marceddu conducevano una vita riservata. Tuttavia i loro nomi si intrecciano con i fatti di sangue della faida degli anni ’60. Nel 1966 Marceddu, all’epoca 25enne, assistette all’uccisione del fratello Luigi; nel 2001 il fratello di Secci, Dino, era invece rimasto ferito durante l’omicidio di Pierpaolo Meloni. Fatti datati sui quali ora gli investigatori dell’Arma e la Procura di Oristano intendono riaccendere i riflettori. Il duplice omicidio sarebbe avvenuto di mattina in una zona impervia nelle campagne del paese, dove i due accudivano dei bovini. I corpi però sono stati scoperti solo in serata.

Ora si aspetta che il procuratore Ezio Domenico Basso, oggi fuori Sardegna, fissi la data dell’autopsia sui corpi dei due allevatori per sapere le cause esatte della morte, il tipo di arma usata e le traiettorie delle pallottole, da cui si potrà avere la certezza o meno di un agguato in piena regola.