“Questa è la Giunta più giovane dalla storia dell’Autonomia, io sono il presidente più giovane da quando esiste l’elezione diretta”. Lo ha ricordato il presidente della Regione, Christian Solinas, intervenendo in Aula dopo la discussione generale sulle dichiarazioni programmatiche. “Una Giunta – ha sottolineato il governatore – che è anche un inno alla vita: l’assessora Satta sarà mamma, non ci saranno sostituzioni, anzi saremo in grado di gestire tutto insieme. A una donna non deve essere pregiudicata la possibilità di ricoprire ruoli importanti”.

Sulle critiche mosse dal capogruppo dei Progressisti Agus in merito alle competenze limitate degli assessori, ha replicato: “La competenza che ho valutato non è quella supertecnica ma politica, quella che cioè sottintende la capacità di cogliere e interpretare le domande che arrivano dalla società”. Solinas ha risposto anche a una serie di critiche avanzate sull’opportunità citata nelle dichiarazioni di ripristinare le Province: “E’ vero che nel 2012 un referendum le cancellò, ma è altrettanto vero che nel 2016 sì è votato per un altro referendum costituzionale che è stato bocciato. Il popolo sardo si è espresso chiaramente e dà piena legittimità all’apertura di una nuova riflessione”.

Sulla scuola, “oggi si trova in una condizione drammatica – ha detto – bisogna coinvolgere gli insegnanti, principali artefici del cambiamento e creare un nuovo percorso che metta insieme programmazione didattica ed educazione digitale”. Infine un passaggio sulla sanità: “Non si può continuare a raccontare un mondo che non esiste. Se c’è la percezione negativa da parte dei cittadini la politica ha il dovere di interrogarsi. E’ sbagliato parlare di deficit e di conti economici. Il deficit del 2016 è stato maggiore di tutti quelli delle altre regioni italiane ed è stato ripianato attraverso la contrazione di un mutuo”.