Air Italy punta il dito contro la politica e Alitalia per il mancato accordo sulle rotte da e per Olbia in regime di continuità territoriale aerea e annuncia che è stato dato “incarico per valutare la possibilità di richiedere un risarcimento e verrà chiesto alla Commissione europea di indagare su questa débâcle. Non c’è nient’altro che la compagnia possa fare a questo punto”. E’ l’epilogo della trattativa, ormai naufragata, tra l’ex compagnia di bandiera, che oggi vola su Olbia senza compensazioni economiche, e il vettore sardo-qatariota per il quale è sempre più vicino l’addio alla base gallurese e alla Sardegna. Un confronto che era arrivato, secondo la ricostruzione di Air Italy, ad un accordo quadro “che doveva semplicemente essere firmato dalle parti”.

Ma così non è stato: “A poche ore dalla prevista conclusione dell’accordo, Alitalia ha modificato la propria posizione affermando che non fosse più possibile procedere e che desiderava tornare alla proposta originale, ovvero la condivisione delle rotte. Questo era, è e sarà, semplicemente impossibile”, sottolinea il vettore sardo-qatariota. Ora si è a un punto di non ritorno.

“Sono state mantenute le opzioni per gli aerei in leasing in attesa di una risoluzione, ma sfortunatamente ora tali opzioni verranno rilasciate e tutti i relativi accordi annullati – spiega Air Italy in una nota – A causa di questa situazione mal gestita e della mancanza di una soluzione, trascinata per mesi e ritornata al punto di partenza, il destino dei 500 dipendenti di Air Italy, delle loro famiglie e delle imprese associate in Sardegna dipende dalle decisioni della Regione e del Governo”. E alle istituzioni, l’ex Meridiana chiede “una soluzione adeguata a proteggere sia il reddito degli oltre 500 dipendenti di Air Italy, sia le loro famiglie a Olbia, nonché il contributo economico e sociale che essi apportano all’isola della Sardegna”.

Ripercorrendo la vicenda legata al bando per i collegamenti agevolati tra Olbia e gli scali di Roma e Milano Linate, Air Italy ricorda di aver accettato lo scorso 12 marzo di volare senza compensazione economica, pur con una “significativa perdita finanziaria”, per “proteggere il personale e i loro redditi”. Poi l’8 aprile Alitalia ha a sua volta accettato gli oneri di servizio pubblico senza aiuti. Da qui le perplessità del vettore sardo-qatariota: “Come noto, Alitalia è una società in amministrazione straordinaria e i termini per la sua vendita sono stati recentemente prorogati perché non è stato trovato un partner valido. Come quindi possa operare le rotte di Olbia in continuità territoriale senza compensazione, dato che le rotte non sono redditizie in assenza di contributi, rimane un mistero. È interessante notare – prosegue Air Italy – che Alitalia si è offerta solo di effettuare queste rotte senza compensazione, mantenendola invece sulla continuità territoriale di Cagliari e Alghero, dove le rotte sono probabilmente più redditizie”.

A quel punto la compagnia con base in Gallura ha rivisto “radicalmente” le proprie operazioni su Olbia “considerando ogni possibile eventualità”. E senza accordo l’unica opzione è lasciare ad Alitalia i voli su Olbia e spostare tutti gli operativi a Malpensa, nuovo hub nazionale dell’ex Meridiana e porta di accesso per i collegamenti con gli Stati Uniti.