Emergono nuovi elementi sul sequestro e la chiusura dell’asilo abusivo scoperto ieri dai Carabinieri del Nas e della Compagnia di Villacidro (Su) in località “Su Suergiu”, nel paese del Medio Campidano. Appurato che la costruzione di proprietà di una donna 58enne è accatastata come deposito attrezzi, i militari hanno accertato che uno dei responsabili è presidente di un’associazione Acsi chiamata “Semi di quercia” ed hanno trovato, appesi sulle pareti della “scuola” i disegni dei bimbi, una bacheca con avvisi sui periodi delle vacanze, attaccapanni per i bimbi e arredi da scuola dell’infanzia.

Al momento dell’accesso dei Carabinieri, coordinati dai Maggiore Davide Colajanni e Andrea Cassarà, erano presenti altre due donne, chiamate “maestre” dai bimbi, di cui una avrebbe il titolo di educatrice e l’altra no. Emerge ancora – tra le confidenze raccolte dai genitori – che al momento dell’accesso dei militari nella ‘scuola’ erano presenti 16 minori di età compresa tra i 3 e i 6 anni con la presenza di operatori non qualificati. La metà dei minori non aveva copertura vaccinale: questo sta spingendo le indagini verso una organizzazione di genitori contrari alla vaccinazione obbligatoria. Emerge però che venivano corrisposte delle rette dai 150 ai 200 euro mensili, ma non è chiaro se siano a titolo di ‘iscrizione’ all’Associazione Acsi o come rimborso spese alla stessa.

Un altro aspetto emerso confidenzialmente è quello della carenza nell’infrastruttura del rispetto igienico-sanitario perché nella casa adibita a deposito attrezzi c’è un solo bagno, poi i Carabinieri avrebbero trovato prese elettriche senza placchette, spazi ridotti e non attrezzati per la permanenza di minori. Anche la così detta “zona dormitorio” era organizzata con materassi da culla sistemati direttamente a contatto col pavimento e senza lenzuola. Tutte ipotesi investigative che ora son al vaglio della Procura di Cagliari.