La squadra de “L’Isola di Pietro” è ritornata in Sardegna per girare la terza stagione della serie Tv coprodotta da Rti e Lux Vide di Matilde e Luca Bernabei, in onda prossimamente su Canale 5. “Quando abbiamo iniziato tre anni fa non potevamo certo immaginare che ci sarebbe stata una seconda e poi una terza stagione, magari ci sarà anche la quarta”, racconta all’ANSA il protagonista Gianni Morandi, oggi a Cagliari nella sede istituzionale della Regione per presentare la fiction con il resto del cast e i produttori. Lunedì scorso il primo ciak.

“Conoscevo la Sardegna perché soprattutto ai miei inizi, negli anni ’60, ci ho cantato tante volte, ora però, trascorrendo tanto tempo qui, ho avuto modo di conoscere meglio zone come il Sulcis e i luoghi dove è ambientata la storia, cioè Carloforte, Sant’Antioco, Iglesias, Portoscuso, Calasetta e Carbonia, che mostrano quanto la Sardegna non sia solo Costa Smeralda”, spiega il cantante-attore. Ma la vera sorpresa, svela, è la gente. “Quando ti apre la porta la lascia aperta per sempre – dice Morandi – le persone nate qua danno grande valore all’amicizia”. Insomma, i luoghi ricoprono un ruolo fondamentale nella fiction. “Si tratta di location straordinarie e ci auguriamo che anche in questa occasione la serie possa contribuire all’incremento del turismo e alla visibilità che questa terra merita”, sottolinea l’ad di Lux Vide Luca Bernabei.

Anche stavolta nelle sei puntate in onda, forse, già da novembre ritorneranno i personaggi più amati interpretati da Chiara Baschetti (Elena), Alma Noce (Caterina) ed Erasmo Genzini (Diego). Tra le new entry, nel ruolo di Teresa Orrù l’attrice sarda Caterina Murino. “Questa serie mi è arrivata grazie all’umanità del protagonista, e girando in Sardegna non potevo che dire sì”, racconta.

La serie rappresenta “un’opportunità per la Sardegna – commenta il presidente della Regione Christian Solinas – che si può qualificare per il suo patrimonio di storia e tradizioni”.

Il passaggio successivo è quello di “fare dell’Isola una terra ospitale per future produzioni cinematografiche con ricadute importanti per il turismo e l’occupazione”.