Cagliari, a Foras il 2 giugno in piazza contro l’occupazione militare

Il 2 giugno 2019 A Foras torna in piazza a Cagliari per manifestare contro l’occupazione militare della Sardegna. La partenza del corteo è in Piazza dei Centomila alle ore 10.00.

A Foras è un’assemblea nata il 2 giugno del 2016 a Bauladu, composta da comitati, collettivi, associazioni, realtà politiche e individui che: “si oppongono all’occupazione militare della Sardegna. A Foras Fest della Repubblica in quella parte della Repubblica che non ha nulla da festeggiare, è il rovescio della medaglia”.

“Il 2 giugno è la Festa della Repubblica Italiana – si legge nel comunicato –  che da ormai 70 anni occupa abusivamente ampie porzioni di territorio dell’isola, per devastarlo con il proprio esercito, prestarlo ed affittarlo agli eserciti di mezzo mondo e ad imprese multinazionali che testano le proprie armi per venderle ai migliori offerenti. Quella che a Roma è solo una parata, una finzione, nella nostra isola è la realtà quotidiana di soldati che da porti e aeroporti “sfilano” fino alle basi militari. A Roma il 2 giugno brillano le spillette, qui “brillano” quasi tutti i giorni le bombe, qui le frecce tricolori sono frecce avvelenate nella carne della popolazione”.

“Quest’anno il 2 giugno di A Foras sarà dedicato al Mare, all’acqua che bagna la nostra isola e l’attraversa nei fiumi, nei litorali e nelle insenature che disegnano il profilo della nostra terra.  Le coste e i golfi –  continua la nota – sono il teatro di questa guerra e il luogo di insediamento dei tre poligoni più grandi d’Europa (Capo Frasca, PISQ, Teulada). I porti sono il luogo di attracco e partenza di una miriade di navi militari che si preparano alle esercitazioni o sbarcano i mezzi pesanti che attraversano città e paesi per arrivare ai poligoni di tiro”.

“Chiediamo al comune di Cagliari, di Sant’Antioco, di Bosa, di Olbia, di Siniscola e alle autorità portuali – conclude il comunicato – di prendere posizione ufficialmente contro il passaggio dei mezzi, l’attracco e l’utilizzo di ampie fette di mare e fiumi per fini militari. Non ci facciamo ammaliare dagli accordi truffa firmati da Regione e militari che con una mano restituiscono mezza spiaggia al demanio pubblico, mentre con l’altra aumentano gli spazi di addestramento, senza che le istituzioni e i cittadini abbiano voce in capitolo. Da Pula a Muravera, passando per Capo Comino e Prato Sardo dobbiamo impedire che il territorio sia sacrificato alle esercitazioni militari”.