“Agitamus” può essere uno stimolo importante non solo per gli alunni, ma anche per gli atleti paralimpici, che affrontano i campi di gioco con motivazioni triplicate.

 Il Progetto. Nei moduli che hanno coinvolto l’Istituto Comprensivo di Alghero n. 3, per quanto riguarda la disabilità fisica, hanno interagito con gli studenti due personalità  del tennis in carrozzina, Alberto Corradi, il suo compagno Angelo Romano e il tecnico della sua squadra, la ASD Sardinia Open, Alessandro Ciotti.

Hanno risposto alle domande degli studenti di quinta elementare e terza media senza sapere che di lì a poco, a Bassano del Grappa, si sarebbero laureati campioni d’Italia a squadre, grazie anche ai loro compagni di squadra Mario Cabras e Luca Arca, battendo in finale i veneti dello Jesolo.

Alberto Corradi, presente a Rio alle ultime Paralimpiadi, che tanto sta dando allo sport paralimpico isolano, grazie anche alla sua mentalità manageriale (con un torneo internazionale che quest’anno celebra il suo ventennale) avrà senza dubbio aperto le menti degli studenti, con l’aiuto dei referenti Francesco Messina, per la primaria, Mariella Carboni e Giusi Pascalis per la secondaria. Il tutto ben organizzato dalla dirigente Paola Masala, che nella giornata conclusiva del 20 maggio ha fatto partecipare sia gli  studenti che i genitori.

I lavori sono stati diretti dallo psicologo Giuseppe Manca, con la collaborazione della responsabile territoriale del progetto Monica Pirina, che hanno portato a termine con determinazione il format ideato da  Manolo Cattari.

Nell’ambito del progetto  “Agitamus” sono stati ospitati nelle scuole diversi atleti come la velocista non vedente Sara Cocciu,  tesserata alla Fispes attraverso la società Luna e Sole di Sassari rappresentata anche dal tecnico Tiziana Sechi, e i nuotatori Fisdir  Gavino Piras, Enrico Postiglione e Vincenzo Marano, insieme al loro tecnico Edoardo Canu.

Testimonianze. Alberto Corradi ritiene Agitamus  molto utile per l’integrazione delle persone con disabilità grazie anche allo sport  e coglie l’occasione per pubblicizzare l’evento che più gli sta a cuore: “Il miglior tennis in carrozzina, con gli specialisti di fama mondiale – ha annunciato – si può ammirare ad ottobre proprio qui in Sardegna, ad Alghero, negli impianti di Maria Pia grazie al Sardinia Open, edizione n. 20”.

Angelo Romano interviene ricordando che: “questo tipo d’esperienza avvicina molto i ragazzi a quella che è la vita quotidiana dei disabili. E’ di estrema importanza far capire che non sono persone da accantonare o scostare, ma conoscendole a fondo si scopre che vivono normalmente, risolvendo particolari problemi con gli ausili e riuscendo a fare esattamente le stesse cose degli altri. Come per esempio giocare a tennis, anziché con le proprie gambe, con la carrozzina”.

Il tecnico Alessandro Ciotti conclude con queste parole: “Abbiamo partecipato volentieri condividendo con i ragazzi un incontro molto formativo. Disabilità, emozioni e abbattimento delle barriere architettoniche e mentali sono stati gli argomenti più trattati. Ci tenevamo ad evidenziare come il comune di Alghero nei confronti del paralimpismo si è sempre mostrato particolarmente sensibile e nel suo territorio la pratica degli sport è accessibile a tutti. Vorrei dare un appuntamento ai nostri ragazzi ricordando che dal 1 all’8 ottobre 2019 la Sardinia Open organizza un torneo internazionale di Wheel Chair Tennis con un montepremi particolarmente alto rispetto a manifestazioni analoghe che si disputano in Sardegna”.

Lo psicologo Giuseppe Manca commenta così questo confronto tra gli scolari e gli atleti: “Con la loro curiosità i ragazzi hanno chiesto agli atleti di raccontare, oltre gli aspetti sportivi, anche quelli della loro vita personale, confrontandosi sulle loro paure e aspirazioni”. “Gli atleti hanno avuto la possibilità – prosegue Giuseppe – tramite il racconto della propria esperienza, di promuovere le attività paralimpiche e di sensibilizzare i ragazzi sui temi della diversità, del rispetto e dell’impegno”.