Dopo aver patteggiato quattro anni di carcere per occultamento di cadavere, Nicola Caboni, 18 anni, è comparso questa mattina in veste di testimone davanti alla giudice del Tribunale dei minori di Cagliari nel processo in abbreviato ai due ragazzi, un 17enne a una 16 enne all’epoca dei fatti, accusati, assieme ad altri quattro maggiorenni, di aver partecipato all’omicidio di Manuel Careddu, il 18enne di Macomer (Nuoro) massacrato sulle rive del lago Omodeo l’11 settembre 2018.

L’udienza, che è a porte chiuse, è stata sospesa dopo pochi minuti dalla giudice Michela Capone che ha ammonito il teste per reticenza disponendo la lettura in aula degli interrogatori verbalizzati a suo tempo dalla Procura della Repubblica di Oristano.

Il Tribunale dei minori vuole sapere da Caboni cosa gli abbiano riferito gli altri imputati, chi ha partecipato alle varie fasi del delitto e dell’occultamento del cadavere per ricostruire l’eventuale premeditazione dell’omicidio. In aula sono presenti, oltre ai due giovanissimi imputati (difesi dagli avvocati Gianfranco Siuni e Giancarlo Frongia), anche la mamma e il papà di Manuel, assistiti dai legali Luciano Rubattu e Gianfranco Piscitelli.

A sostenere l’accusa ci sono la procuratrice minorile Anna Cau e la sostituta Grazia Manganiello. Imputati del delitto ci sono anche quattro maggiorenni, tutti tra i 19 e i 20 anni, accusati di omicidio volontario pluriaggravato e occultamento di cadavere: Christian Fodde, Riccardo Carta e Matteo Satta (difesi da Aurelio Schintu, Angelo Merlini ed Emanuele Tuscano) saranno processati in Tribunale a Oristano a partire dal 5 giugno perché hanno scelto il rito abbreviato.