“La nave saudita Bahri Tabuk è in porto a Cagliari. Potrebbe imbarcare bombe per aereo destinate alla guerra in Yemen”. Lo scrivono in una nota Arnaldo Scarpa e Cinzia Guaita, portavoce del Comitato Riconversione Rwm.
 

“Chiediamo alle Istituzioni – si legge nel comunicato diramato –, in particolare al prefetto di Cagliari ed all’Autorità Portuale, di adoperarsi per evitare che la nave saudita imbarchi bombe destinate alla carneficina dello Yemen. Chiediamo ai lavoratori addetti alle operazioni di carico di impedire che il loro lavoro possa servire per alimentare quella guerra e qualsiasi altra. Ai Vigili del Fuoco e alle forze di Pubblica Sicurezza consigliamo di rifiutarsi di svolgere mansioni a servizio di interessi privati e sanguinari come  il commercio di bombe per aereo dalla Sardegna verso l’Arabia Saudita.

Secondo la Rete Italiana Disarmo, inoltre, “la nave è partita dal porto di Marsiglia-Fos nella serata del 29 maggio dopo essere stata oggetto, durante la sua sosta francese, di proteste da parte di attivisti delle organizzazioni pacifiste e di dichiarazione di blocco da parte dei lavoratori portuali contro una qualsiasi ipotesi di carico di nuove armi. Per tutta la giornata di giovedì 30 maggio gli analisti di Rete Disarmo hanno seguito la navigazione della Bahri Tabuk, che ufficialmente era diretta ad Alessandria d’Egitto ma che ha iniziato a rallentare all’altezza della Sardegna”.
“Il forte sospetto – continua la nota – è che l’attracco ormai imminente significhi una nuova spedizione di bombe “made in Sardegna” destinate alle forze armate saudite. Va infatti ricordato come già in passato (prime informazioni certe a partire dal 2016, cioè a conflitto in Yemen già iniziato da oltre un anno) il cargo Bahri Tabuk sia stato protagonista di soste in Sardegna per caricare ordigni prodotti a Domusnovas dala RWM Italia. secondo i registri navali consultati da giornalisti investigativi la Bahri Tabuk mancherebbe dalla Sardegna da metà 2018”.