Un equivoco o una truffa? Il giallo sull’accesso dello chef sardo malato di Sla, Paolo Palumbo, alla terapia innovativa Brainstorm ha una svolta inaspettata e tutta la vicenda potrebbe finire nelle aule giudiziarie, visto che sia la famiglia che il neurologo sardo, che segue Paolo e che ha tenuto i contatti via mail per l’accesso alla terapia, potrebbero presentare una denuncia.

Gli ultimi sviluppi, dopo la presa di posizione dell’azienda che aveva negato di avere dato il via libera alla sperimentazione per il paziente oristanese che aveva spiegato l’accaduto come un “intoppo burocratico”, sono riportati oggi dai quotidiani regionali. E’ stato sentito il neurologo dell’Hadassah Medical Center di Gerusalemme, Dimitrios Karussis, che era stato citato dalla stampa locale quale referente della terapia sperimentale:

“Non ho assolutamente alcun collegamento con questo paziente. L’intera storia è completamente falsa, con citazioni immaginarie e la posta che appare come mia proviene da un indirizzo falso che non ha assolutamente alcun rapporto con me”, si legge nelle risposte date via mail ai quotidiani. Inoltre chiede una “rettifica”, “chiarimenti” e “scuse da parte di tutti coloro che sono coinvolti in questa storia”. Ad annunciare l’ok alla sperimentazione era stato lo stesso Palumbo sulla sua pagine Fb lo scorso 24 aprile, dopo 14 giorni di sciopero della fame per sollecitare le istituzioni a dargli la possibilità di accedere a quelle cure avanzate: “Ciao a tutti, diciamo che è ufficiale. Ho ricevuto la mail dove vengo accettato per essere sottoposto alla sperimentazione in Israele del protocollo Brainstorm”. Ora tutto ruota attorno allo scambio di queste mail, delle quali probabilmente, si occuperanno i vari legali e gli inquirenti. Nel frattempo la gara di solidarietà sulla piattaforma on line GoFundMe per raccogliere 900mila euro per il viaggio di Palumbo in Israele è arrivata a quota 158.754 euro. “Se non riusciamo a raggiungere il nostro obiettivo – ha detto alla Nuova Sardegna il fratello di Paolo, Rosario – mi sembra il minimo restituire a tutti i soldi”.