Oltre tremila oggetti recuperati tra reperti archeologici, libri storici, oggetti ecclesiastici; 52 persone denunciate, migliaia di oggetti restituiti alla collettività.

Sono solo alcuni dei numeri dell’attività svolta dai carabinieri del Nucleo tutela patrimonio culturale di Cagliari. Dodici mesi in cui i militari, coordinati dal maggiore Paolo Montorsi, hanno lavorato per restituire beni di enorme valore storico, archeologico e artistico. Nel 2018 i carabinieri del Nucleo tutela patrimonio, se da un lato hanno registrato un lieve aumento dei furti di beni culturali, passati da quattro a otto, dall’altro c’è stata una netta diminuzione degli scavi clandestini da sette a uno. In calo anche i furti ai danni ai luoghi di culto che però secondo i carabinieri ma anche per la soprintendente, Maura Picciau, “è un fenomeno che necessita di essere monitorato con particolare attenzione”. Sul fronte dell’attività di polizia giudiziaria sono stati recuperati 2.921 beni rubati per un valore di 650mila euro.

Sequestrate 80 opere d’arte contraffatte che vendute avrebbero fatto incassare ai truffatori 1,6 milioni di euro. Importante il lavoro svolto anche sul fronte della prevenzione: sono stati 47 i sopralluoghi per l’accertamento della sicurezza di musei, biblioteche e archivi, 239 le verifiche nelle aree sottoposte a vincoli paesaggistici. Ben 442 i servizi di controllo, fatti dal Nucleo tutela patrimonio con la collaborazione dei colleghi dei Comandi Provinciali, nelle aree archeologiche più sensibili.