“Le quote di pecorino in eccedenza siano calcolate dal prefetto e non dal Consorzio di tutela”. È la richiesta di Coldiretti al tavolo istituzionale sulla vertenza lattiero-casearia della Sardegna convocato questa mattina in Prefettura a Sassari e conclusosi a metà pomeriggio. Sul piatto ci sono 14 milioni di euro messi a disposizione dal ministero della Politiche agricole per ritirare dal mercato il pecorino prodotto in surplus rispetto alla quota di 270 mila quintali programmata dal Consorzio di tutela.

Il fondo stanziato dal ministero arriva in un momento favorevole del mercato: il prezzo del pecorino romano è arrivato a 6,60 euro il chilo, grazie anche a un calo della produzione che per maggio è stato quantificato in -26%, mentre le vendite sono aumentate di circa il 30%.

I conti sul prezzo reale del latte da corrispondere ai produttori saranno fatti a fine anno: in base al prezzo di partenza fissato a 0,74 euro il litro riconosciuto nell’accordo del marzo scorso, sarà la media di tutto del prezzo del pecorino a stabilire quale sarà il conguaglio che i caseifici dovranno pagare ai pastori. Intanto prende corpo anche la serie di regole da adottare per tenere sotto controllo la produzione di pecorino: in una bozza di regolamento si ipotizza di aumentare le sanzioni dai 16 ai 64 centesimi per ogni chilo prodotto in più rispetto alle quote assegnate.

Latte, pastori: “Prefetto sia garante, non ci fidiamo Consorzio”