Ha patteggiato 20 mesi di reclusione, 3.000 euro di multa e 200 euro di ammenda il 30enne di Olbia, ma con domicilio a Budoni, rinviato a giudizio per maltrattamento e uccisione di animali. Ne dà notizia l’Enpa (Ente nazionale protezione animali), che con l’avvocata Claudia Ricci ha partecipato al procedimento in tribunale a Nuoro come parte civile. Il giovane era accusato di avere sparato con una carabina a una gatta di 18 mesi e di averla poi colpita ripetutamente con il calcio dell’arma.

I fatti si sono svolti nell’agosto del 2016 quando un turista in vacanza a Budoni, allarmato dai colpi di arma da fuoco e dai miagolii disperati dell’animale, segnalò il fatto ai carabinieri della locale stazione. Giunti sul posto, i militari trovarono, oltre alla gatta in fin di vita, la carabina, una balestra e munizioni detenute illegalmente. Inutili i tentativi di salvare il felino: nonostante la corsa alla clinica veterinaria e il successivo intervento chirurgico, l’animale morì a causa dell’emorragia provocata dai proiettili e per le conseguenze delle fratture provocate dalle percosse.

“Di fronte a fatti come questi – commenta la presidente nazionale di Enpa, Carla Rocchi – non ci sono condanne né patteggiamenti che tengano, perché nulla potrà restituire la vita alla povera vittima – commenta la presidente nazionale di Enpa, Carla Rocchi – L’auspicio è che tali comportamenti criminali vengano isolati sempre di più dalla società”.

Ha patteggiato 1 anno e 10 mesi di reclusione, 3.000 euro di multa e 200 euro di ammenda il 30enne di Olbia, ma con domicilio a Budoni, rinviato a giudizio per maltrattamento e uccisione di animali. Ne dà notizia l’Enpa (Ente nazionale protezione animali), che con l’avvocata Claudia Ricci ha partecipato al procedimento in tribunale a Nuoro come parte civile. Il giovane era accusato di avere sparato con una carabina a una gatta di 18 mesi e di averla poi colpita ripetutamente con il calcio dell’arma. I fatti si sono svolti nell’agosto del 2016 quando un turista in vacanza a Budoni, allarmato dai colpi di arma da fuoco e dai miagolii disperati dell’animale, segnalò il fatto ai carabinieri della locale stazione.

Giunti sul posto, i militari trovarono, oltre alla gatta in fin di vita, la carabina, una balestra e munizioni detenute illegalmente. Inutili i tentativi di salvare il felino: nonostante la corsa alla clinica veterinaria e il successivo intervento chirurgico, l’animale morì a causa dell’emorragia provocata dai proiettili e per le conseguenze delle fratture provocate dalle percosse. “Di fronte a fatti come questi – commenta la presidente nazionale di Enpa, Carla Rocchi – non ci sono condanne né patteggiamenti che tengano, perché nulla potrà restituire la vita alla povera vittima – commenta la presidente nazionale di Enpa, Carla Rocchi – L’auspicio è che tali comportamenti criminali vengano isolati sempre di più dalla società”.