Il decreto crescita contiene una serie di misure volte a sostenere il sistema produttivo nel breve periodo ed a rafforzarne la competitività nel medio termine.

Nel decreto attualmente in discussione alla Camera è stata inserita un’ulteriore disposizione a tutela delle imprese: è quella che riguarda il cosiddetto Fondo “salva imprese”, che il Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti avrebbe voluto fortemente includere già nello Sblocca cantieri. Il provvedimento sostiene le aziende subappaltatrici e aiuta così a superare in modo deciso lo stallo nel quale versano alcuni grandi cantieri per colpa delle condizioni di crisi dei general contractor, ossia dei colossi che si aggiudicano le gare e distribuiscono poi il lavoro alle imprese minor.

Sono state vinte le resistenze della Lega, la quale, fino ad ora, aveva detto no a ogni riformulazione. Anche a quella, in ultimo da noi prevista, per cui le risorse del fondo a tutela dei fornitori non sarebbero state versate dall’aggiudicatario, ma sarebbero rientrate tra gli importi a disposizione della stazione appaltante nel quadro economico predisposto dalla stessa al termine dell’aggiudicazione definitiva; senza alcun aggravio, dunque, per nessuno. Adesso attendiamo l’approvazione dell’Aula: registriamo con soddisfazione il raggiungimento dell’intesa e auspichiamo che la norma possa andare rapidamente in porto alla fine dell’iter del decreto.

La disposizione in oggetto va a rafforzare l’architettura del decreto, basata su quattro cardini: investimenti, incentivi, imprese, immobili. Con questo importante provvedimento, vogliamo rilanciare il percorso di sviluppo del Paese. Facciamo ripartire l’Italia.