Due assoluzioni per non aver commesso il fatto – l’ex direttore generale della Carbosulcis, Giuseppe Deriu, e il consigliere del Cda Mario Porcu – e prescrizione per gli altri 10 imputati. Si è chiuso così, dopo anni dai fatti contestati, il processo sulla Carbosulcis, la storica miniera di carbone di Nuraxi Figus a Gonnesa, nella Sardegna sud occidentale. Al centro dell’inchiesta erano finiti in 12 tra dirigenti e funzionari della partecipata della Regione, accusati a vario titolo di abuso d’ufficio.

Ai vertici aziendali era stato contestato di aver contribuito a creare un buco da 43 milioni di euro, con l’acquisto di macchinari e altre forniture lasciate poi ferme per anni, il tutto senza gara d’appalto. Da qui anche la procedura d’infrazione da parte dell’Unione europea. I fatti contestati riguardavano acquisti sino al 2011. L’indagine coordinata dal pm Gaetano Porcu era scattata dopo un esposto di un dipendente. Poi il blitz della Guardia di Finanza a caccia di documenti.

A processo erano finiti l’ex direttore generale Deriu, l’ex presidente del Cda Andreano Madeddu e i consiglieri e funzionari di allora: Ettore Diana, Paolo Luigi Dessì, Mauro Cicilloni, Antonio Umberto Vargiu, Adolfo Lai, Giancarlo Cro, Sergio Matzuzzi, Mirando Basciu, Alderico Paolo Lampis e appunto Porcu. Oggi il collegio della Seconda sezione penale del Tribunale di Cagliari presieduto da Massimo Poddighe (a latere Andrea Mereu e Francesco Alterio) ha fatto cadere tutte le accuse.