A volte, soprattutto nei primi tempi, il registro elettronico è stato oggetto di contestazione da parte degli insegnanti. Con critiche aperte, mosse soprattutto durante il collegio dei docenti. Andrea Scano, maestro della Colombo di Cagliari e consigliere comunale durante il primo mandato della Giunta Zedda, è andato fino in fondo: si è rifiutato di utilizzarlo. O meglio: inizialmente lo ha usato, ma poi ha smesso.

Risultato? Sospeso dall’insegnamento per tre giorni. Il provvedimento è stato già scontato dal 20 al 22 maggio. Però Scano farà ricorso, e i Cobas scuola hanno già diffidato l’istituto. Rifiuto della tecnologia? No, tutela della privacy, secondo il docente. Il maestro è convinto che anche il Garante, su questo punto, abbia qualche dubbio. Dietro ci sarebbero anche questioni più pratiche: soprattutto alle elementari per il maestro sarebbe più semplice usare la carta rispetto alla tastiera.

“A marzo – ricorda il sindacato di base – Scano aveva già subito un procedimento disciplinare, conclusosi con la sanzione del ‘richiamo scritto’, per un’analoga vicenda che riguardava il non utilizzo degli scrutini on line su una piattaforma privata. Riteniamo che anche tale sanzione fosse illegittima nel merito nonché nella forma, perché la prima sanzione comminabile ai docenti non è il ‘richiamo’ ma ‘l’avvertimento scritto'”.

I Cobas hanno assistito Scano nelle difese disciplinari. E patrocineranno il ricorso al giudice del lavoro del Tribunale di Cagliari. “Ad Andrea – sottolinea la sigla – hanno espresso stima, fiducia e solidarietà i genitori degli alunni dichiarandosi d’accordo con la sua scelta di non utilizzare il registro elettronico”. E nel frattempo è già partita, firmata Cobas, una diffida ai dirigenti scolastici della Sardegna “sulla non obbligatorietà dell’utilizzo del registro elettronico e degli scrutini on line”.