E’ cominciata al Tar della Sardegna la discussione di due dei quattordici ricorsi presentati all’indomani delle elezioni regionali del 24 febbraio. Il primo – sottoscritto da Antonio Gaia e Pierfranco Zanchetta dei Cristiano Popolari socialisti, e da Marzia Cilloccu del Campo Progressista – se accettato avrebbe l’effetto di escludere dal Consiglio tutti gli otto consiglieri della Lega, due del Misto e cinque dei Progressisti. Un vero e proprio tsunami per il Carroccio, primo partito della coalizione di centrodestra uscita vincitrice dalle urne.

La volontà popolare non sarebbe più rappresentata e per questo, secondo alcuni, il ritorno a elezioni sarebbe inevitabile. I ricorrenti contestano l’adesione tecnica di alcuni consiglieri a sette partiti non rappresentati in Aula nella passata legislatura: Lega, Sardegna civica, Fortza Paris, Sardegna in Comune, Futuro Comune, Noi la Sardegna, Energie per l’Italia.

Obiettivo, consentirgli di partecipare alle regionali del 24 febbraio senza bisogno di raccogliere le firme. Gaia, Zanchetta e Cilloccu sostengono che i “patrocinatori” alla fine si sono comunque presentati con le rispettive forze politiche, non con quelle che hanno cercato di aiutare. “Ritengo che il ricorso sia inammissibile”, ha detto l’avvocato della Lega Federico Freni. Sempre oggi sarà discusso il ricorso presentato dal non eletto Nello Cappai (Uds) contro l’attribuzione del seggio ad Alfonso Marras dei Riformatori.

Sardegna: giovedì 13 giugno decisione Tar su ricorso anti-Lega