Si profila il testa a testa a Cagliari nella sfida più attesa tra i 28 Comuni al voto per questa tornata per le amministrative in Sardegna. Secondo i primi dati che arrivano dai rappresentanti di lista i due principali aspiranti sindaci, Paolo Truzzu del centrodestra e Francesca Ghirra del centrosinistra, sono appaiati: il primo al 49,2% e la seconda al 49,1%. Il terzo candidato, l’indipendente Angelo Cremone, con la lista Verdes, è all’1,62%. Già eletti complessivamente nove primi cittadini che, con la loro lista senza sfidanti, hanno superato il quorum del 50% in piccoli centri. Tra questi spicca il primo sindaco leghista in Sardegna, Tittino Cau, a Illorai, nel Sassarese.

Un risultato storico per il Carroccio, come ha sottolineato il segretario regionale della Lega e deputato Eugenio Zoffili: “È una grande soddisfazione per il nostro movimento”. Cala di quasi otto punti l’affluenza: la percentuale dei votanti si attesta sul 55,3%, rispetto al 63,1% della precedente tornata elettorale per le amministrative. E nella città di Cagliari ha votato il 51,7% degli aventi diritto (60,2% nel 2016). Al voto anche Sassari, dove l’affluenza arriva al 54,7% (63,8%), e Alghero con il 58,6% (63,9% cinque anni fa). Al di là del calo dei votanti, per la nuova amministrazione regionale sardista-leghista, a guida Christian Solinas, si tratta di un piccolo test a pochi mesi dalle regionali di fine febbraio. Una verifica che arriva subito dopo le aspre polemiche che hanno caratterizzato gli ultimi giorni di campagna elettorale per il doppio incarico di governatore e senatore di Solinas e per una leggina sui vitalizi, che ha fatto gridare allo scandalo il Movimento Cinquestelle, presente alle competizioni elettorali di Sassari e Alghero ma non alla sfida di Cagliari.

Il capoluogo è arrivato al voto con due anni di anticipo per le dimissioni del sindaco Massimo Zedda che ha optato per il Consiglio regionale dopo avere tentato senza successo di conquistare il governo della Sardegna. Sull’onda del successo dei sindaci “arancioni”, di cui è stato uno dei motori nella stagione 2011-12, Zedda aveva riconquistato il governo della città nel 2016 con quasi 40mila consensi, il 50,8%. Una vittoria al primo turno, dopo il ballottaggio che lo aveva portato allo scranno più alto del municipio 5 anni prima con il 47,7%.

Allora il Pd era il primo partito con il 19,2%, Sel – formazione politica in cui nasce Zedda – al 7,8% e il Psd’Az al 7%. Era uscito sconfitto il candidato del centrodestra, Piergiorgio Massidda, fermo al 32,2%, (25.305 voti), mentre la sua coalizione di 14 liste era arrivata al 35,9% e Fi all’8,1%. L’aspirante sindaca del M5s, Maria Antonietta Martinez, si era dovuta accontentare del 9,2% la lista dell’8,7%.