Arrivano alla spicciolata, qualcuno accompagnato dai genitori, abbigliamento casual, i ragazzi con lo Zingarelli dentro lo zainetto, le ragazze lo tengono sottobraccio. Fanno capannello, qualcuno si accende una sigaretta, altri si concedono la brioche con il cappuccino prima di varcare i cancelli della scuola e sono visibilmente concentrati e sereni.

A Cagliari poco prima delle 8 i maturandi dell’Istituto Tecnico e Scientifico ‘Michele Giua’ e del Liceo Scientifico ‘Michelangelo’ sono pronti a sostenere l’esame, tra paure e incognite: “Sono emozionata, perché comunque questo è un grande giorno”, dice Chiara U. del ‘Michelangelo’ lo storico liceo scientifico cagliaritano. Si fanno i pronostici: “Farò l’analisi del testo – dice Chiara – sperando che ‘escano’ gli autori più papabili, cioè Verga o Svevo. Spero vivamente che siano loro” .

“Sono abbastanza tesa perché comunque è un traguardo importante – dice Elisa S., anche lei del ‘Michelangelo’ -. Oggi per il tema siamo forse più tranquilli perché siamo preparati e conosciamo gli autori. Da domani sicuramente ci sarà più agitazione per la seconda prova e per il colloquio orale da cui non sappiamo cosa aspettarci”.

“Mi sento molto carico – dice Michele Z., del Lice Scientifico ‘Giua’-. Abbiamo ricevuto una preparazione adeguata che sicuramente ci consentirà di affrontare l’esame per bene”. Gli fa eco il compagno Amos D. B., del corso Tecnico dello stesso istituto scolastico : “Per la prima ora credo che userò la prima ora e mezza per leggermi bene i testi e cercare di fare un elaborato che riesca a coinvolgere i commissari”. I ragazzi si avviano dentro il perimetro della scuola mentre si chiudono i cancelli. Dentro sanno già come funziona: consegna dei cellulari, l’appello, l’apertura delle buste con i compiti e al via all’esame. Salutano: “Ci vediamo verso le 14,40”.