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“Per comprendere appieno il Don Giovanni è necessario prestare attenzione alla musica di Mozart. A quelle sottilissime gradazioni di stile annunciate già nell’ouverture con cui il compositore dà la coloritura, ora giocosa, ora seria, ora buffa, ora tragica e metafisica ai personaggi e alla vicenda”.

Il musicologo Giovanni Bietti, tra i più brillanti divulgatori italiani della cultura musicale, ha guidato un attento e numeroso pubblico all’ascolto del capolavoro mozartiano, nel foyer di platea del Teatro Lirico di Cagliari. Il dramma giocoso in due atti, su libretto di Lorenzo Da Ponte, incentrato sulle vicende del “Giovane cavaliere estremamente licenzioso” ritorna sul palco del Lirico di Cagliari a distanza di 14 anni dall’ultima rappresentazione. Andrà in scena dal 28 giugno al 24 luglio, per tredici serate. L’attuale produzione, di proprietà del Teatro Lirico di Cagliari, ripropone attraverso la regia di Daniela Zedda suggestioni e atmosfere dell’allestimento firmato nel 1987 per il Teatro alla Scala da Giorgio Strehler e ripreso a Cagliari sia nel 2000 che nel 2005. La direzione musicale è affidata a Gérard Korsten.

“Don Giovanni è l’opera che cambia la storia dell’ opera- ha evidenziato il critico – attraverso la vicenda di questo personaggio anticonvenzionale, senza precedenti nel repertorio operistico, rapido ed evanescente nella sua fretta di divorare il tempo, il grande compositore inventa un nuovo modo di ricostruire le tensioni drammatiche”. Un’opera pervasa dal dualismo buffo e serio, tragico e giocoso.

“E proprio in questa alternanza di tipologie drammaturgiche sta forse la chiave per comprendere appieno l’opera – ha aggiunto Bietti – Don Giovanni è una fulminea parabola che rivoluziona tutte le caratteristiche della drammaturgia tradizionale, e che continua a porci domande inquietanti e modernissime. Basta pensare alla definizione che ne dà Mozart nel suo catalogo delle opere, dove questo capolavoro viene chiamato semplicemente “Opera buffa”. Eppure il Don Giovanni inizia con un tentativo di stupro e un assassinio e si conclude con la morte del protagonista che sprofonda tra le fiamme”.