Sarroch

Il gruppo consiliare di minoranza del Comune di Sarroch ha presentato nei giorni scorsi una interrogazione con risposta scritta sul tema dell’inquinamento ambientale anche in relazione all’intervista che Carlo Romanino ha rilasciato a Cagliaripad sulla Saras.

“Che a Sarroch non si respiri aria buona non è certo una novità, sin dai primi mesi di mandato (anno 2016), il gruppo consiliare di Sarroch “Impari” attendeva  di vedere dall’industria, fatti concreti nel volgere al territorio in cui è ospite da oltre mezzo secolo,le giuste attenzioni, nonché quella tanto pubblicizzata sostenibilità ambientale che nonostante si cerchi di sponsorizzare, nei fatti per noi sarrochesi vigili e attenti a
queste tematiche, continua a latitare”, si apre così l’interrogazione.

“Attendiamo infatti di vedere realizzato quel vitale progetto di forestazione, che tra l’altro ci è stato comunicato, dovrebbe partire a breve tramite dei fondi messi in campo da Saras, la novità nonché la preoccupazione sta invece nello studio, promosso dall’Istituto superiore di sanità, reso pubblico dal Ministro della sanità nel corso della vicenda Ilva di Taranto, il quale ha confermato, in modo inequivocabile, che nelle aree industriali come Sarroch, (sito SIN), si presentano correlazioni strette tra l’inquinamento ambientale prodotto dall’agglomerato industriale e i danni causati alla salute delle persone, vale a dire che in queste aree le persone e in particolare i lavoratori coinvolti nei processi produttivi e le persone residenti nelle vicinanze muoiono in misura maggiore, a causa dell’alta incidenza di ictus, infarti, tumori e malattie respiratorie”, prosegue la nota del gruppo politico.

“A Sarroch il Registro europeo delle emissioni (E-prtr) ha messo in evidenza anche dei forti aumenti tra il 2010 e il 2013 delle emissioni di benzene e dei pericolosi composti organici volatili – non metanici (Covnm) provenienti dall’Agglomerato industriale”… “Più 32% il benzene e un incremento pari al 50% per i composti organici volatili”, afferma l’interrogazione.

“Più volte e in diverse sedi insieme al gruppo di cui faccio parte ho promosso incontri, dibattiti e presentato interrogazioni e mozioni in riferimento alle fuoruscite di queste sostanze dai tubi e dai serbatoi contenenti per l’appunto aromatici cancerogeni e
vari composti organici, l’emissione degli inquinanti potrebbe infatti essere legato a
fuoriuscite di materie prime e prodotti raffinati da vasche di raccolta, serbatoi, tubature  (spesso questo accade nelle fermate, durante le operazioni di bonifica delle apparecchiature in cui passano e sono contenute queste pericolose sostanze”, in altre parole, fenomeni che vanno sotto il nome di emissioni non convogliate nei camini), si scrive nell’interrogazione.

“La presenza di problemi di questo tipo sembra confermata dal parere istruttorio conclusivo redatto dalla commissione del Ministero dell’Ambiente che si occupa del rilascio delle autorizzazioni integrate ambientali. In seguito alla richiesta di modifica della precedente A.i.a presentata dalla Saras, in cui la commissione ha imposto una serie di stringenti prescrizioni proprio su queste Emissioni non convogliate”, prosegue la nota del gruppo consiliare.

“Nel Maggio del 2013 il senatore Cotti (M5S), a seguito di notizie stampa che riferivano di una causa civile avviata da Liliana Mura e da suo figlio Carlo Romanino per i danni subiti dall’azienda di famiglia e secondo quanto riportava la cronaca dell’epoca, l’inquinamento del polo industriale di Sarroch avrebbe contaminato anche attraverso le falde tutte le produzioni agricole, col seguente risultato: pomodori all’antimonio, all’arsenico, al nichel, al piombo, al vanadio, al rame, allo zinco”… “Produzioni che i grossisti della zona si rifiutavano di comprare. E ci sono voluti ben più di tre lunghi anni per ottenere dal ministro dell’Ambiente una risposta per nulla rassicurante”.

“Ovvero l’ammissione del grave stato di inquinamento, per il quale identificandone l’origine: “Si è provveduto ad effettuare l’analisi dello stato qualitativo delle falde…la contaminazione della matrice suolo/sottosuolo insaturo e acque di falda è risultata effettivamente riconducibile alle attività della Sarlux (Gruppo Saras)”… “I risultati mostrano un’aumentata incidenza per tutti i tipi di tumori. Un’aumentata mortalità per il tumore del polmone, per le malattie dell’apparato respiratorio, anche acute, e per le
malformazioni congenite. Per le malattie circolatorie. Il tumore della pleura è in eccesso in entrambi i generi con una stima imprecisa dell’SMR. Nei bambini delle scuole elementari di Portoscuso e Sarroch c’è una frequenza più elevata di sintomi ostruttivi e bronchitici
rispetto ai coetanei dei comuni di confronto; nei bambini di Sarroch la frequenza è molto più elevata anche per l’asma”, incalzano gli interroganti.

“Considerato che l’indagine epidemiologica partita nel lontano 1995 testimonia una realtà malsana che risale a molti anni fa, ma ad oggi pare non essere stata sufficiente a determinare alcuna reazione concreta da parte della politica e non solo, ( vedi ad esempio la mancata istituzione di un registro epidemiologico e tumori ) questo, sia da parte delle
Amministrazioni locali che Regionali, nonché dell’attuale Città Metropolitana di Cagliari;
in tutto questo tempo, nel silenzio generale solamente i presidenti regionali dell’ISDE (International Society of Doctors for the Environment), il cui promotore fu il dott. Migaleddu, che per anni si impegnò nella denuncia dei danni causati dall’inquinamento sulla salute dei cittadini, denunciando pubblicamente che “la Sardegna non detiene solo il triste primato delle servitù militari, ma anche quello non meno triste delle “servitù industriali”, 445 mila ettari di territorio inquinati da più carichi di veleni che hanno contaminato l’acqua, il terreno e l’aria. Impianti industriali che a seguito del processo di
desertificazione in atto, stanno diventando presto dei ferri vecchi, destinati ad assurgere alla dignità di archeologia industriale: monumenti a futura memoria della stupidità
dell’uomo”; al momento, anche l’attuale giunta regionale, sembra essere distratta da tutto questo malessere e proprio l’attuale presidente di Isde Sardegna) Domenico Scanu, ha evidenziato la non volontà politica di far diminuire in questa Regione la ‘produzione’ di malati”, si afferma nell’interrogazione.

Per concludere l’interrogazione dei consiglieri comunali denuncia il silenzio delle istituzioni riferito alle tematiche ambientali e in particolare a questo genere di studi come
l’indagine epidemiologica Sentieri, che ha valutato la mortalità della popolazione residente in 44 siti industriali di interesse nazionale, e che ha pubblicamente dichiarato e dimostrato che proprio nelle aree SIN come Sarroch (del Sulcis-Iglesiente- Guspinese e in quella di Porto Torres) è presente un eccesso di mortalità causata da una alta incidenza
di tumori.

Si chiede in quali termini e secondo quali modalità l’Amministrazione Comunale e Regionale abbia assicurato fino a oggi, secondo le proprie competenze e prerogative e sulla base delle leggi sanitarie vigenti, un’adeguata prevenzione e tutela della salute
dei cittadini e riferendosi alla denuncia di Carlo Romanino sull’inquinamento del suolo, del sottosuolo e delleacque contaminate è stata mai chiesta ufficialmente dal Comune di Sarroch un’indagine agli enti preposti per verificare se esiste realmente una correlazione tra tutte le emissioni ( liquide e aeriformi) della Saras e di tutti gli altri ( navi comprese) e l’incidenza di gravi patologie specie tumorali tra gli abitanti di Sarroch.

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