Uno ha chiesto la messa alla prova per la ragazzina, l’altro l’assoluzione dall’accusa di concorso nell’omicidio volontario per il giovanissimo complice. Gli avvocati Giancarlo Frongia e Gianfranco Siuni – difensori dei due minori per i quali questa mattina le pm hanno chiesto 18 anni di reclusione – hanno parlato per oltre tre ore e mezza davanti al giudice del Tribunale dei minori di Cagliari.

I due ragazzi sono accusati in concorso con altri tre maggiorenni di aver ucciso Manuel Careddu, il 18enne di Macomer (Nuoro) massacrato a badilate sulle rive del lago Omodeo l’11 settembre 2018 e poi seppellito in un terreno a Ghilarza (Oristano).

Il legale dell’imputata adolescente ha chiesto alla giudice Michela Capone la sospensione del processo e l’affidamento in prova, in subordine il mancato raggiungimento della prova. L’avv. Siuni, invece, ha sostenuto che il suo assistito non ha partecipato all’omicidio e che non fosse a conoscenza delle intenzioni dei suoi complici, sollecitando dunque solo una pena minima per l’occultamento di cadavere.

Una volta ucciso Careddu, il minore avrebbe aiutato a nascondere il corpo.

“Ho dimostrato che mancava la premeditazione – spiega il legale – poiché c’è un’intercettazione dalla quale risulta in maniera inequivocabile che il mio assistito non sapesse che cosa doveva succedere fuori dall’auto. Ora spettiamo sereni la decisione del Tribunale”.