Cinque telecamere che sorvegliano le spiagge da Chia al Poetto in funzione anti mareggiate ed erosione. Con la sperimentazione di un sistema di preavviso contro il rischio di inondazione costiera. E poi le carte d’identità degli arenili con dei cilindretti trasparenti che custodiscono il Dna della sabbia: in caso di intervento o di ripascimento il confronto andrà fatto con questi campioni. Sono alcuni dei punti di forza del Medcoastlab, il laboratorio inaugurato questa mattina davanti al porto di Cagliari che mette insieme il lavoro del gruppo di ricerca guidato da Sandro Demuro, il Coastal and marine geomorphology group, del dipartimento di scienze chimiche e geologiche dell’Università del capoluogo, con quello dei Battellieri di Cagliari e di Sardegna Progetta.

“Il rischio per le spiagge sarde arriva non tanto dalle mareggiate che si ripetono annualmente – spiega Angelo Ibba, uno degli esperti del progetto – ma dalla mancata salvaguardia della zona dunale retrostante che fa parte del sistema spiaggia e protegge l’arenile: lì occorre evitare il passaggio dei bagnanti”. Il Medcoastlab è la sede della banca dati del sedimento delle spiagge della Sardegna.

L’attività realizzata dai ricercatori in questi anni ha consentito di cartografare l’area costiera compresa tra Villa d’Orri e Margine rosso e avere in custodia la memoria geologica e storica delle spiagge. Il nuovo laboratorio è uno dei risultati del progetto Neptune. Attraverso la sua attività di ricerca Medcoastlab potrà fornire, a chi si occupa dei litorali, informazioni precise e preziose per la gestione degli ecosistemi.