L’Autorità garante per la concorrenza e il mercato ha chiuso, senza prendere provvedimenti in virtù dell’accordo siglato tra le parti a Sassari, l’istruttoria aperta nel febbraio di quest’anno nei confronti del Consorzio per la tutela del Pecorino Romano Dop e di 33 aziende di trasformazione della Sardegna per il prezzo del latte ovino alla stalla acquistato dagli allevatori tra dicembre 2018 e gennaio-febbraio 2019, pari a 62 euro a litro.

Una remunerazione ritenuta troppo esigua dai pastori, protagonisti di una serie clamorosa di proteste culminate con il latte gettato in strada e nelle campagne, dal nord a sud dell’Isola.

Azioni sfociate anche in episodi violenti, con blocchi e assalti alle autocisterne del latte, fatti sui quali diverse Procure hanno aperto fascicoli di reato. L’Antitrust spiega che, “alla luce dei principi di economicità, efficacia ed efficienza dell’azione amministrativa”, sono “venuti meno i presupposti da cui muovevano le contestazioni relative alla presunta realizzazione da parte del Consorzio per la tutela del formaggio pecorino romano Dop e dei trentatré trasformatori di pratiche commerciali sleali in danno dei propri conferenti di latte ovino”.