Trattamento della frattura del collo del femore in pazienti over 65, colecistectomia laparoscopica e cura di infarto e ictus. Sono i punti di eccellenza che l’ospedale San Martino di Oristano può vantare grazie alla certificazione del Programma nazionale esiti (Pne) 2018 stilato dall’Agenas, l’Agenzia del ministero della Salute che dal 2013 passa al setaccio tutte le strutture ospedaliere pubbliche e private. I dati del Pne, riferiti al 2017, rilevano che il reparto di Ortopedia riesce ad eseguire l’intervento di ricomposizione della frattura del femore degli ultra 65enni entro due giorni nell’80,6% dei casi contro una media nazionale che si ferma al 64,74%.

Abbondantemente sopra la media italiana anche l’Unità operativa di Chirurgia generale per quanto riguarda la durata della degenza post intervento per il trattamento della colecisti per via laparoscopica e l’Unità operativa di Cardiologia per quanto riguarda il trattamento entro due giorni con angioplastica coronarica (Ptca). A livello nazionale i pazienti dimessi entro tre giorni dall’intervento di Colecistectomia laparoscopia sono il 75,6% contro l’87,75% del San Martino, quelli sottoposti al Ptca entro due giorni hanno una percentuale del 46,27, 59,55 invece all’ospedale di Oristano.

Positivi anche l’indicatore relativo alla mortalità entro 30 giorni dei pazienti colpiti da ictus ischemico (media nazionale 11,34%, media del San Martino 9,9%) e quello sul contenimento dei parti con taglio cesareo che in un trend di calo generale è sovrapponibile al dato nazionale del 23,57%. Complessivamente, spiega una nota dell’Assl di Oristano, i dati del Pne raccontano il San Martino come un ospedale che gode di buona salute.