Arriva anche la denuncia dell’associazione animalista Lndc Animal protection, dopo quella del proprietario, per la morte di Matisse, il gatto del pittore Stefano Masili massacrato di botte sabato scorso a Carbonia e deceduto dopo due giorni di agonia nello studio del veterinario che cercava di salvargli la vita.

“Non oso immaginare il dolore e la paura che può aver provato il povero Matisse alle prese con un demonio del genere – commenta Piera Rosati, presidente Lndc Animal Protection – Chi si accanisce con questa brutalità contro una creatura indifesa non può essere chiamato essere umano né bestia, ma è soltanto un concentrato di malvagità che non ha alcun rispetto per la vita di nessuno. Siamo a disposizione della famiglia di Matisse per assisterli in questa drammatica vicenda – annuncia l’animalista – e ovviamente ci uniamo alla denuncia già presentata per poter avere voce in capitolo e seguire da vicino il caso”.

Sul fatto indagano già da giorni i carabinieri di Carbonia. “Confido nella serietà delle forze dell’ordine affinché svolgano tutte gli accertamenti necessari per riuscire a identificare questo criminale – dice ancora Rosati – Ricorda che un soggetto del genere rappresenta un pericolo non solo per gli animali ma anche per tutta la società. Per questo motivo auspico anche che ci sia qualcuno che possa dare informazioni utili alle indagini”.