Era il 5 luglio 2017, lo ricordo bene, ero in redazione come ogni giorni, tutti sapevamo che Doddore non stava bene e che lo sciopero della fame lo stava distruggendo, ma nessuno di noi avrebbe voluto mai dare quella notizia.

E’ morto da Uomo Libero, è morto perché l’hanno ucciso, è morto perché l’Italia non l’ha ascoltato…

Doddore era stato condannato per reati fiscali, ma era in carcere perché ha sempre combattuto uno stato canaglia.

Ricordo quando, davanti ad un caffè, mi fece l’ultima intervista, quella in cui mi preannunciava che il 28 aprile, giorno della festa di Sa die de sa Sardigna, si sarebbe recato in carcere per scontare la pena.

Doddore era sempre presente, battaglie ambientaliste, identitarie e popolari, lui c’era sempre e in ogni occasione aveva sempre qualcosa di interessante da dire.

Per Cagliaripad faceva una rubrica, da provocatore, com’era nel suo stile e per noi, per me, è un ricordo che non cancellerò mai.

Ciao Doddore