Terremoto in Umbria: quando la solidarietà diventa lavoro

A Castelluccio di Norcia l’inaugurazione dei progetti finanziati da Cgil, Cisl, Uil e Confindustria. Complessivamente lavoratori e imprese hanno donato 7 milioni di euro che hanno permesso di realizzare 104 progetti nelle 4 regioni colpite nel 2016

“Ma perché non pensate ai terremotati?”. Quante volte, specie negli ultimi giorni, è capitato di leggere questa domanda sui social network a commento di qualche post nel quale la Cgil (ma non solo la Cgil) prendeva posizione sulla vicenda di Carola Rackete, delle Ong o più in generale del salvataggio dei migranti in mare. Rispondere da qui, dalla meravigliosa piana di Castelluccio di Norcia è oltremodo facile, visto che oggi, 4 luglio, la Cgil, insieme a Cisl, Uil e Confindustria vede concretizzarsi uno dei tanti progetti che, grazie alla solidarietà di lavoratori e imprese, sono stati finanziati e resi possibili nelle zone colpite dal terremoto del 2016.

Qui, sulla piana resa unica dalla fioritura, se ne possono toccare con mano alcuni: una seminatrice, uno spargi-letame ad alta capacità, una vasca di carico per trasportare il prodotto finale, le famose lenticchie di Castelluccio. I macchinari, tecnologicamente all’avanguardia, sono stati acquistati dalla cooperativa che produce questa unicità dell’agricoltura locale grazie appunto al contributo (pari al 70% del costo complessivo) da parte del Comitato sisma centro Italia, formato da Cgil, Cisl e Uil, insieme a Confindustria.

Il Comitato ha raccolto complessivamente 7 milioni di euro, finanziando 104 progetti in tutto il cratere (quindi oltre all’Umbria, nelle Marche, in Abruzzo e nel Lazio), 28 rivolti rivolti alle imprese e al mondo del lavoro e i restanti destinati a Comuni e associazioni, come ad esempio quello che ha permesso alla Pro Loco di Norcia di acquistare un minibus da utilizzare come “taxi sociale”.