Più di 324 milioni di euro già spesi per le attività di risanamento ambientale a Porto Torres, 700 milioni in tutta l’isola, con una previsione di spenderne altrettanti. Per il ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, la visita nel Nord Ovest Sardegna è stata anche l’occasione per un sopralluogo nella zona industriale di Porto Torres e per un confronto con i vertici di Syndial, la società della galassia Eni che si occupa di demolizioni, bonifiche dei suoli e bonifiche della falda.

Nell’incontro con l’amministratore delegato Paolo Grossi e con tutto il board di Syndial, a Costa è stato illustrato lo stato di attuazione dei progetti di bonifica del Sito di interesse nazionale e la situazione dell’iter autorizzativo degli altri interventi, a Porto Torres come nel resto dell’isola. “Per il completamento degli interventi si prevede una ulteriore spesa di quasi mezzo miliardo di euro – è stato spiegato al ministro – 246 milioni di euro per la bonifica e 250 milioni di euro per la gestione del presidio del sito e degli impianti di bonifica per i prossimi quindici anni”. All’investimento economico corrisponde anche un impegno sul piano occupazionale.

“Per le attività in corso Syndial impiega a Porto Torres 67 persone, oltre alle 140 impiegate nell’indotto – è il dato fornito dalla società ambientale – l’85% dei lavoratori vengono dal territorio, e con lo sviluppo dei cantieri arriveranno sino duecento”. Al sopralluogo Syndial hanno partecipato anche l’assessore regionale dell’Ambiente, Gianni Lampis, e il sindaco di Porto Torres, Sean Wheeler. Per quest’ultimo “il bicchiere è mezzo pieno, ma c’è ancora tanto da fare e il vero cambio di marcia lo avremo grazie alla sburocratizzazione e allo snellimento delle procedure amministrative”.