Gli Agenti della Squadra Mobile della Questura di Cagliari hanno notificato l’avviso di conclusione di indagini a 55 persone responsabili di spaccio in Via Serici. Gli Agenti, nell’ambito di un’attività coordinata dal pm Rossana Alieri della Dda cagliaritana, avevano avviato nel giugno 2014 una complessa indagine contro alcune bande familiari del quartiere di Is Mirrionis, che spacciavano nelle palazzine di via Seruci grossi quantitativi di eroina, cocaina e speedball, la micidiale mistura delle due sostanze. Questi gruppi, ciascuno dei quali, responsabile di separate attività di vendita, costituiva un sistema fondato su solidi accordi per la spartizione dei punti di spaccio e prevedeva una spartizione degli orari e un comune sistema di vigilanza dei luoghi dello spaccio con le ‘vedette’.

Gli Agenti della Mobile hanno individuato la struttura complessa del sistema con cui le bande familiari, che fanno capo a singoli gruppi ben definiti, mirano al controllo del territorio e dello spaccio. La sorveglianza è affidata ad un numero variabile di vedette che vigilano sull’arrivo delle forze dell’ordine e per coordinare l’afflusso delle migliaia di acquirenti che settimanalmente affollano i luoghi dello spaccio. Il sistema prevede inoltre l’adozione di misure di difesa passiva come i portoncini blindati, pesanti grate metalliche che ostacolano o impediscono i tentativi di irruzione e apparati di videosorveglianza per il controllo remoto dei punti di accesso.

Gli inquirenti hanno scoperto che gli spacciatori avevano adottato il sistema della detenzione di piccoli quantitativi di droga, sufficienti a soddisfare le vendite per un ben preciso arco orario (mattina, pomeriggio e sera), con il duplice scopo di profittare delle attenuanti previste dalla legge e per nasconderlo facilmente, o per disfarsene in caso di irruzione delle forze dell’ordine. Le lunghe indagini, effettuate con intercettazioni telefoniche e ambientali, telecamere nascoste e servizi di osservazione, hanno individuato i canali di rifornimento con i quali le famiglie di via Seruci si approvvigionano dello stupefacente.

I poliziotti della Squadra Mobile, coordinati dal dirigente Roberto Pittitto, hanno individuato Andrea Farris, Cristian Viola, Alberto Partolino e Antonio Aramu come i principali fornitori di droghe, che fungevano poi da veri e propri grossisti rifornendo pochi e fidati sodali. In particolare Farris si occupava della cessione a Marco Mura e alla figlia Manuela di quantitativi di cocaina che gli stessi destinavano alla vendita. Cristian Viola e Alberto Partolino, cedevano la cocaina a Fabrizio Mulleri, il quale a sua volta riforniva ben 18 gruppi familiari dediti allo spaccio. Antonio Aramu, infine riforniva di cocaina i fratelli Massimiliano e Francesco Frau, che gli stessi destinavano alla vendita.

I riscontri raccolti hanno fatto emergere chiaramente la struttura associativa a delinquere che accomuna i gruppi familiari che operano nella via Seruci. Le indagini hanno riguardato gli anni 2014 e il 2015 con segnalazione alla Dda di 55 persone. Nei giorni scorsi gli agenti della Mobile hanno notificato l’avviso conclusione indagini nei confronti dei 55 indagati, nel corso delle quali sono stati sequestrato 103 grammi di cocaina, eroina per 16,869 grammi, un etto di speedball, hascisc e 20.000 euro.