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La Sardegna cresce meno della maggior parte delle Regioni Europee: l’87% è infatti più competitiva dell’Isola, ciò vuol dire che 243 regioni fanno meglio in termini di performance in materia di sviluppo economico, innovazione, welfare, infrastrutture e turismo. Lo attesta il report sulla competitività realizzato da Cna e illustrato a Cagliari. L’Isola appare in difficoltà persino nel confronto con i suoi competitor nel Mediterraneo perché si trova dietro le isole Baleari, Malta, Cipro, Corsica, Croazia, Adriatica, Algarve e Creta.

Scarsa efficienza produttiva distingue anche il modello turistico con la Sardegna al 233/o posto in Europa, superata dunque dall’84% delle regioni a più forte vocazione turistica. Pesa, come è sottolineato nel report, la forte stagionalità. Altri dati negativi riguardano il reddito pro capite (al 218/o posto in Europa e 16/o in Italia) e la scarsa capacità di produrre e assorbire innovazione (226/o) e il numero di laureati (solo il 14,5% dei residenti tra 25 e 64 anni). A questi si aggiungono il rischio povertà per il 38% della popolazione, tasso di disoccupazione giovanile al 47%.

“Senza una forte discontinuità con quanto fin qui realizzato negli ultimi 20 anni, la Sardegna è destinata ad un lento declino – hanno dichiarato il presidente e il segretario di Cna Sardegna, Pierpaolo Piras e Francesco Porcu – occorre un accordo bipartisan tra le forze politiche, per impostare un lavoro condiviso sulle grandi riforme di struttura, capace di rimettere in moto dinamiche nuove in grado di scuotere l’assetto conservativo su cui è adagiata la società sarda”. Proprio per discutere di nuove dinamiche è intervenuto alla presentazione del report l’assessore regionale ai Lavori pubblici Roberto Frongia: “Dobbiamo accelerare sulle infrastrutture perché abbiamo miliardi di euro da spendere, dobbiamo ridurre i tempi della burocrazia e questo è il motivo per cui ho chiesto di commissariare le principali opere viarie”.