Il termine sull’accordo che dovrà stabilire il contributo della Sardegna al debito pubblico statale slitta a dopo l’estate. “Abbiamo incontrato il presidente della Regione Sardegna e stiamo lavorando per una soluzione legata al problema dei soldi che lo Stato deve alla Sardegna”, ha detto il viceministro dell’Economia Massimo Garavaglia dopo un vertice di due ore sulla vertenza accantonamenti questo pomeriggio a Roma.

Si tratta di “un’annosa questione che si trascina da anni e che richiede un approfondimento adeguato. Proprio per questo motivo abbiamo deciso di spostare il termine relativo alla decisione sul tema dal 15 luglio a dopo l’estate”.

Garavaglia conferma che “da parte del governo c’è la massima disponibilità perché si trovi una soluzione equa sia per i sardi che per le altre regioni che hanno già chiuso l’accordo. Sicuramente, ad esempio, è giusto che il popolo sardo paghi il costo dell’energia esattamente quanto lo paga un cittadino che vive sul continente. Lavoreremo per eliminare queste anomalie”.

“Il contributo che la Sardegna deve dare per il risanamento della finanza pubblica non può essere, come fino ad ora, irragionevolmente sovradimensionato rispetto alle Regioni del Mezzogiorno”. Lo ha dichiarato il presidente della Regione Christian Solinas dopo il vertice al Mef sulla vertenza accantonamenti dove si è deciso di rinviare a dopo l’estate l’accordo Stato-Regione per stabilire l’ammontare del contributo. “Si tratta di una vicenda complessa che dura da anni e che ha bisogno di una trattativa seria che riaffermi in maniera strutturata e organica i diritti dei sardi – ha aggiunto il governatore – per questo la nostra prima preoccupazione è stata quella di avere una proroga per poter affrontare la trattativa in maniera definitiva e soddisfacente”. L’atto, ha precisato, “sarà oggetto di un passaggio nella Conferenza delle Regioni previsto per domani. Il Governo si è impegnato ad accordare la proroga inserendo l’emendamento nel primo provvedimento legislativo utile. Nel frattempo questo non avrà effetti negativi sulla Sardegna”.

Nonostante il rinvio, Solinas ha comunque anticipato gli obiettivi da raggiungere con l’accordo che sarà formalizzato a settembre. E cioè, “allineare il contributo all’1,14% del Pil come avviene per la Regione Sicilia, rispetto all’attuale 1,60%, con un’evidente riduzione rispetto al passato: l’accordo dovrà avere una dimensione strutturale e pertanto andrà inserito nella prossima legge di bilancio, unitamente al recupero delle somme riconosciute da sentenze già intervenute della Corte costituzionale e altre sentenze che avevano per oggetto la compartecipazione sul gettito dei redditi da capitale, alle riserve erariali sulle tasse automobilistiche e ai trasferimenti per funzioni non fondamentali degli enti di area vasta”.