La convenzione con l’Ats è stata rinnovata sino al 31 dicembre del 2020 ma i dipendenti dell’Aias non sono contenti. Oltre un centinaio ha manifestato questo pomeriggio davanti al palazzo del Consiglio regionale, dove si è tenuta l’audizione dei sindacati di fronte alla commissione d’inchiesta sull’Aias presieduta da Gianfranco Ganau (Pd). I lavoratori chiedono innanzitutto il pagamento di dieci stipendi arretrati e non credono che la nuova convenzione firmata il 12 luglio dall’associazione rappresenti una soluzione.

“Per noi non è una notizia positiva, si tratta invece di un passo indietro – dice Mario Sollai, segretario territoriale della Uil – speravamo invece che andasse avanti il progetto legato a Sas Domus”. Ovvero, società in house costituita dalla Regione che dal primo gennaio 2019 avrebbe dovuto gestire il servizio per i disabili in Sardegna. Questo, aggiunge, “per fare in modo che qualche altro soggetto entrasse sul mercato così da superare il regime di monopolio”. Ma la convenzione “ci riporta indietro perché i lavoratori non sono più in grado di sostenere una situazione di questo tipo”.

Per Nicola Cabras di Fp Cgil, “ora la situazione è chiara: pensiamo si debba chiudere questa faccenda”. Gianni Sainas (Fp Cisl Cagliari) lo dice chiaramente: “Noi chiediamo che l’azienda paghi quanto dovuto ai lavoratori, ovvero gli 11 arretrati, anche perché parlano di persone che non riescono a mettere assieme il pranzo con la cena”.