“Minori sottratti alla madre dal Tribunale e rimpatriati in fretta e furia in Francia dove risiede il padre. Una vicenda delicata, nella quale sembra siano venute meno le tutele dovute a soggetti in condizione di manifesta debolezza: in questo caso, nei confronti di bambini ancora piccoli e di una donna alla quale si sarebbe dovuta garantire un’adeguata protezione perché in fuga da un contesto di gravi e reiterate violenze familiari”.

Lo afferma il deputato M5S, Andrea Vallascas, che ha presentato un’interrogazione ai Ministri della giustizia Alfonso Bonafede e dell’Interno Matteo Salvini per chiedere chiarimenti sulle modalità di esecuzione di una decisione del Tribunale dei minori di Cagliari che a giugno aveva disposto il rimpatrio di due bambini, di 11 e 5 anni, residenti con la madre in provincia di Oristano.

“Non si mette in discussione la decisione del Tribunale, che è stata ad ogni modo impugnata dalla legale della donna – precisa Vallascas –, ma le modalità e la fretta con cui è stato eseguito il provvedimento: i bambini sono stati, ad esempio, prelevati dalle forze di polizia e dai servizi sociali durante l’orario scolastico, alla presenza dei compagni di scuola e, aspetto ancora più grave, all’insaputa della madre che, tra l’altro, non si era affatto opposta alla decisione del tribunale, ma aveva semplicemente chiesto che i bambini terminassero l’anno scolastico”.

“Si tratta di modalità senz’altro ingiustificate – prosegue – che non tengono conto soprattutto del contesto nel quale è maturata la vicenda: tredici anni di matrimonio nel corso dei quali la donna è stata sottoposta a reiterati e gravi episodi di violenza fisica e psicologica, come risulta dalle denunce all’autorità locale da cui è anche scaturito un provvedimento del Tribunale francese che ha dato ragione alla donna”.

“Il Tribunale – aggiunge Vallascas – aveva stabilito l’affido congiunto dei minori, a condizione che vivessero con la madre che nel frattempo avrebbe dovuto provvedere da sola ai figli. Alla fine, per sottrarsi alle continue e incalzanti pressioni dell’uomo, la donna ha fatto rientro in Sardegna lo scorso mese di settembre. Ai primi di giugno è intervenuto il Tribunale dei minori di Cagliari che ha disposto il rimpatrio dei due minori in base alla convenzione dell’Aja, secondo la quale i bambini devono stare nel Paese dove risiedono”.

“La sollecitudine e le modalità con cui sono stati rimpatriati i bambini – conclude – sono del tutto incomprensibili, sia perché la donna aveva accettato la decisione dei magistrati sia perché sono tuttora pendenti una serie di addebiti nei confronti del padre, nei quali i soggetti deboli da tutelare e a cui garantire protezione sono i minori e la madre”.