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Sarà cinque volte più resistente dell’acciaio e per realizzarlo non sarà necessario sbancare il territorio: Abbanoa ha aggiudicato la gara per rifare ulteriori sei chilometri dell’acquedotto di Bosa (sono in corso i lavori del primo lotto per complessivi otto chilometri e mezzo), alimentato dal potabilizzatore del Temo.

L’investimento di oltre 4 milioni di euro e cantieri per il secondo lotto prenderanno il via già a metà settembre. L’opera sarà realizzata con una tecnica innovativa, il relining, che garantirà tempi rapidi di esecuzione nel pieno rispetto dell’ambiente e soprattutto nuove condotte ultraresistenti in un particolare materiale cinque volte più resistente dell’acciaio, il kevlar, che per le sue qualità viene utilizzato addirittura per realizzare i giubbotti antiproiettile.

Le tecniche scelte da Abbanoa per risanare la condotta oggetto dell’intervento consentono di operare senza scavo: nessuno sbancamento, ma una grande attenzione verso l’ambiente, nel pieno rispetto del territorio. Con un effetto immediato: la tubazione fino a quel momento danneggiata viene ripristinata velocemente e il sistema usufruisce in breve tempo di una tubazione con nuove funzionalità. Il tratto interessato dell’acquedotto è quello che da sempre è il più problematico: sei chilometri dal partitore di Barrasumene alla diga di Monte Crispu. Soltanto negli ultimi anni è stato necessario effettuare più di trenta interventi di riparazione sul vecchio acquedotto con notevoli difficoltà legate soprattutto al territorio molto impervio che rende difficile l’intervento dei mezzi pesanti.

E’ uno dei motivi che ha portato alla scelta del relining, che evita di effettuare scavi e sbancamenti. Il territorio attraversato è soggetto a numerosi vincoli ambientali: si tratta di un’area Sic (Sito d’interessa comunitario) e Zps (Zona di protezione speciale). In pratica la nuova condotta sarà realizzata con una guaina flessibile nello speciale materiale ultraresistente e che, inserita dentro il vecchio acquedotto, fungerà da tunnel. Le operazioni saranno effettuate da un pozzetto d’ispezione all’altro.

Non sarà nemmeno necessario sospendere l’alimentazione dei serbatoi cittadini perché durante il cantiere sarà installata una condotta provvisoria di by-pass che consentirà di aggirare i tratti man mano interessati dall’intervento. In ogni pozzetto, inoltre, sarà installati dei pezzi speciali in acciaio che consentiranno di effettuare le manovre di regolazione della nuova condotta.

I cantieri saranno avviati a metà settembre e faranno la “staffetta” con i lavori attualmente in corso per il primo lotto. Riguarda gli otto chilometri e mezzo dalla diga di Monte Crispu a Bosa centro.