“Auspichiamo che il tema sulla sperimentazione del 5G a Cagliari sia oggetto di approfondimento e di dibattito da parte delle istituzioni sarde di ogni ordine e grado.

E’ con questo spirito che invitiamo tutti i rappresentanti eletti a Cagliari, nella città Metropolitana e in tutti i territori sardi a promuovere dibattiti e atti istituzionali per far sì che le nostre città, alla pari di altre città del mondo, non vengano trasformate in laboratori di sperimentazione della tecnologia 5G, su vasta scala. Per la sensibilità di questo tema che incombe su ogni cittadino come una pesante minaccia per la salute e per la vita, è indispensabile ragionare e confrontarsi con la scienza indipendente che in tutto il mondo esorta i governi a fermare questa sperimentazione tecnologica sulle popolazioni.

Questo tema induce la Scienza, la Giurisprudenza e la Politica ad una riflessione sulla sperimentazione umana su vasta scala mai fatta prima di oggi. Essa pone un problema etico e di diritto individuale e collettivo. La sperimentazione di campi elettromagnetici ad altissime frequenze, non può essere spacciata come “servizi innovativi ai cittadini”. Purtroppo agli interrogativi inquietanti che si pone la Scienza, si affianca il vuoto legislativo spesso attribuito ad una reticenza del legislatore.

ISDE – Medici per l’Ambiente, con tutte le voci scientifiche più accreditate a livello mondiale, ribadisce che la centralità della salute individuale e collettiva deve essere al centro di ogni scelta politica, dai governi degli Stati ai consigli comunali. La salute dei cittadini a Cagliari e nei territori sardi non può essere sacrificata sull’altare degli interessi dei colossi della telefonia né degli incassi miliardari da parte dei governi. Con l’asta per le frequenze 5G entrano nelle casse dello Stato 6 miliardi e 550,42 milioni di euro, una “fortuna” di fronte alla quale la Politica tende a chiudere gli occhi sul valore della salute e della vita di intere collettività”.

Claudia Zuncheddu – Sardigna Libera

Riportiamo integralmente il testo della lettera:

Al Sindaco di Cagliari dott. Paolo Truzzu e all’Amministrazione Comunale

Egr Sig. Sindaco

E’ dalla stampa che apprendiamo la notizia secondo cui Cagliari sarebbe tra le città candidate alla sperimentazione del 5G, benché essa, a differenza di altri tre centri sardi, non appaia tra le città scelte dal Mise. Il tema inerente la sperimentazione del 5G a Cagliari come in numerose altre città del mondo, ha allertato la scienza medica per le possibili ricadute sulla salute delle collettività.

E’ risaputo che i limiti inerenti alle radiazioni elettromagnetiche si basano sui dati forniti dall’ICNIRP che, alla luce di studi più recenti appaiono deficitari in quanto, limitandosi esclusivamente sui rilevamenti termici, non prendono in considerazione i danni biologici sull’organismo umano.

Nel 2011 la IARC (International Agency for Research on Cancer) ha classificato i campi elettromagnetici a radiofrequenza come “possibilmente cancerogeni per l’uomo” (gruppo 2B), basandosi sull’aumento del rischio di glioma (una tipologia maligna di tumore al cervello) per gli utilizzatori dei telefoni wireless (telefoni mobili e cordless).

Successivi e recenti studi di istituti di ricerca come l’Istituto Ramazzini e il National Toxicology Program hanno pubblicato dati che confermano il nesso significativo fra malattia e radiazioni elettromagnetiche a ben più bassa frequenza rispetto alla prevista tecnologia 5G.

Gli studi di BioLnitiative sottolineano che gli standard di sicurezza pubblica sono migliaia di volte superiori ai limiti riconosciuti dalla Legislazione italiana in materia di campi elettromagnetici.

Si tratta di dati recenti non ancora accolti dal legislatore ma che impongono agli amministratori delle città una rigorosa tutela della salute pubblica. Sono numerosi i sindaci che in Europa e nel mondo si sono opposti al tentativo di trasformare le proprie città in laboratori di sperimentazione della tecnologica 5G ed i cittadini in cavie ed auspichiamo che altri li seguano almeno fino a che l’accurata ricerca scientifica indipendente possa fornire dati certi di sicurezza.

Le preoccupazioni della scienza a livello internazionale, per gli alti rischi sulla salute non valutati, sono state ribadite anche nel recente Convegno Regionale di ISDE-Medici per l’Ambiente, che ha dedicato un intero settore dei lavori al 5G. E’ con preoccupazione che lo stesso Presidente di Isde-Italia, dott Di Ciaula, denuncia la decisione del Mise di voler innalzare in modo spropositato i limiti di legge sui campi elettromagnetici da 6 a 50volt/m.

Sig. Sindaco, visto il suo recente insediamento e la necessità che si faccia luce sulla sperimentazione tecnologica 5G a Cagliari, qualora la città fosse candidata alla sperimentazione

Chiediamo:

Con quale atto formale e/o legislativo della Regione Autonoma della Sardegna e/o del Consiglio Comunale di Cagliari si candida la città come teatro sperimentale per la rete 5G.
Di conoscere la strategia, le ragioni, le modalità e gli obiettivi della sperimentazione.
Se la cittadinanza interessata sia stata sufficientemente informata, quando e attraverso quali mezzi di comunicazione. Se è stata promossa la partecipazione dei cittadini e se c’è stata la condivisione, nel rispetto della normativa europea in materia ambientale.
Se la tecnologia è attualmente in uso e/o sono presenti in città strumenti per una prossima attuazione quali antenne, stazioni radio-base etc.., specificandone la locazione.

In caso affermativo chiediamo:

· Quali sono le Società e gli Enti coinvolti ed i nominativi, nonché i curricula vitae, dei responsabili identificati, in particolare a Cagliari dove il connubio “pubblico-privato” porrebbe numerosi interrogativi sulla gestione e sul controllo della sperimentazione.
· Le Schede tecniche di tutte le tecnologie comprese le stazioni radio base
· Quali strumenti tecnologici attualmente non 5G possono essere abilitati al 5G con adeguati aggiornamenti.
· Quali standard di sicurezza siano stati adottati e l’identificazione delle società e/o enti preposti, nonché i nominativi dei referenti.

Sig. Sindaco, il nostro intento è quello di sottoporre alla Sua attenzione i rischi gravi e sottostimati per la salute pubblica, nel comune da Lei amministrato, qualora si adottasse la sperimentazione 5G. Restiamo in attesa di una Sua risposta chiarificatrice con l’auspicio che anche Lei, come i sindaci di Noragugume, Segariu, Pompu e numerosi sindaci di città di tutto il mondo, si opponga ad ogni sorta di sperimentazione tecnologica mai avvenuta in precedenza e su così vasta scala.