Prosegue lo stato di agitazione dei lavoratori impegnati nella manutenzione del verde pubblico del Comune di Quartu S. Elena, ai quali – sostengono i sindacati – nonostante le rassicurazioni dell’amministrazione, è stato ridotto l’orario di lavoro e, di conseguenza, la busta paga.

“Considerati i ritardi dell’amministrazione nell’erogare le ulteriori risorse previste per l’appalto, il mancato rispetto degli accordi e l’assenza di risposte alla richiesta di convocazione da parte della Flai Cgil – ha detto la segretaria territoriale Valentina Marci – non escludiamo nuove iniziative di mobilitazione come la ripresa del presidio sotto il Comune”. Dopo due mesi di pausa, il 15 luglio è ripresa l’attività per i 29 operai ma il taglio delle risorse destinate all’appalto – dai 143 mila euro al mese previsti fino al 2018 si è passati a 100 mila per i prossimi 18 mesi – ha comportato una riduzione delle ore di lavoro e, di conseguenza, della busta paga.

“Il Comune – ha denunciato Marci – ci aveva garantito che avrebbe utilizzato subito le risorse restanti, ovvero 400 mila euro avanzate per il ribasso offerto dalla ditta aggiudicataria, 300 mila euro stanziati dalla Regione proprio per il verde pubblico, e altri 96 mila 500 euro restituiti dal Ministero per le spese anticipate per lo Sprar”. A dispetto degli accordi sottoscritti invece, l’amministrazione non ha ancora messo a disposizione le risorse e nemmeno risposto a una richiesta di incontro inviata lo scorso 22 luglio.

“Nel corso dell’ultimo anno – ha detto ancora Valentina Marci – sono stati sottoscritti diversi verbali d’accordo tra la Flai Cgil, il sindaco Delunas, l’ex vicesindaco Paolo Passino e gli assessori all’Ambiente Tiziana Terrana e ai Lavori Pubblici Piero Piccoi, ma gli impegni presi sulla continuità del servizio e dei livelli occupazionali, la destinazione di ulteriori risorse e la garanzia di trasparenza e tempestività nelle comunicazioni con il sindacato, sono stati disattesi”.