“Sulla piattaforma tedesca di E-Bay (www.ebay.de) sono in vendita, come se fosse la cosa più normale della Terra, confezioni di sabbia prelevata da varie spiagge della Sardegna”. Lo scrive il Grig, Gruppo d’Intervento Giuridico onlus, associazione di protezione ambientale.

“Cala Goloritzè, Porto Pollo, Mari Ermi, Foxi Lioni, Putzu Idu – si legge nella nota – spiagge saccheggiate da turisti-lanzichenecchi che mai si sarebbero sognati di far cosa simile a casa loro. Per fortuna sono tanti gli stranieri che apprezzano e amano la Sardegna e proprio una di loro ha provveduto a segnalare l’illecito commercio. Sì, illecito, perché si tratta di furto aggravato (art. 625 cod. pen.) ai danni dello Stato, in quanto la sabbia fa parte del demanio marittimo (artt. 822 cod. civ. e 28 cod. nav.), chi acquista è responsabile di ricettazione (art. 648 cod. pen.) o, quantomeno, di incauto acquisto (art. 712 cod. pen.), mentre chi favorisce tale illecito (la piattaforma tedesca E-Bay, per esempio), potrebbe rispondere di concorso nel reato (art. 110 cod. pen.). Danno ambientale e reati vari oltre che becero vandalismo cafone, questa è la realtà dei pretesi souvenir rubati alle spiagge sarde”.

L’associazione Gruppo d’Intervento Giuridico onlus ha provveduto a segnalare la vendita illecita al Corpo forestale e di vigilanza ambientale e ai Prefetti isolani con la richiesta dell’individuazione dei responsabili sia ai fini delle sanzioni penali sia per l’eventuale emanazione a loro carico di provvedimenti che ne impediscano il ritorno in Sardegna almeno per dieci anni.