“A volte dobbiamo subire l’atteggiamento della Lega che è insopportabile. Ma dopo le elezioni non avevamo alternativa: o andavamo all’opposizione o cercavamo di portare a casa il più possibile nelle peggiori condizioni. Ogni volta che si deve approvare un provvedimento, in Parlamento o in Cdm, ci dobbiamo sedere a un tavolo io, Conte e quell’altro là e dobbiamo fare un accordo”. A dirlo è stato Luigi Di Maio nell’assemblea, a porte chiuse, con gli attivisti di domenica a Cosenza il cui audio è pubblicato sul sito LaCnews24. Parole che arrivano alla fine di una nuova giornata di tensione nella maggioranza. In particolare sull’Autonomia. ‘Si fa se non danneggia il Sud’. ‘I tuoi no sono un danno’, replica Zaia.

“Quell’altro? Mah… Posso non stare simpatico ma ho un nome, mi chiamo Matteo…”, hanno commentato così fonti vicine a Matteo Salvini il fatto che Luigi di Maio lo ha definito “quell’altro” riferendosi alla partecipazione alle riunioni con il premier.

E Di Maio da Napoli ha poi commentato la tensione con l’alleato di governo sull’Alta Velocità Torino-Lione in vista del voto del Parlamento. “Io dico sempre che dipende da come vinci, non è tanto vincere ma come hai vinto. La Lega non era d’accordo sulla Tav, c’è stato un momento in cui è stata no Tav. Poi ha cambiato idea ma oggi da sola non ha i numeri per far passare la Tav”. “Sulla Tav in parlamento se la Lega va avanti ad armi pari, senza usare i voti del Pd ha meno voti di noi – ha affermato ancora il capo politico M5S e vicepremier -. Se invece usa i voti del PD potrà vincere, ma usare i voti del PD per fare un favore a Macron è una cosa che dovranno spiegare agli elettori”.