Si sarebbe appropriata di oltre 130 mila euro, compilando mandati a doppia firma fasulli. Il pm Gaetano Porcu ha chiuso le indagini sulla funzionaria dell’Università di Cagliari, Marcella Pusceddu, accusata tre anni fa circa di peculato. La dipendente dell’Ateneo, secondo l’accusa, tra il 2009 e il 2011, in qualità di segretaria amministrativa avrebbe fatto sparire 78 mila euro delle casse del Dipartimento ricerche economiche e sociali e 56 mila euro da quelle del dipartimento storico politico internazionale.

A fare scattare le indagini, condotte dalla Guardia di finanza di Cagliari, era stato il funzionario che aveva preso il suo posto che, effettuando le verifiche, aveva scoperto delle irregolarità. Le Fiamme gialle, con un lavoro certosino, avevano ricostruito i vari versamenti di denaro sul conto dell’indagata. In particolare, secondo l’accusa, in alcuni casi utilizzando mandati a doppia firma – una era la sua, l’altra era del direttore – avrebbe autorizzato i pagamenti.

Le firme del direttore, però, secondo la Procura, sarebbero state falsificate o fotocopiate, in altre occasioni la dipendente dell’Università avrebbe chiesto il rimborso per sue prestazioni o lavori esterni all’Ateneo che secondo gli inquirenti non sarebbero stati eseguiti. Oggi è stato notificato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari. Marcella Pusceddu, tramite il legale Massimiliano Marcialis, avrà venti giorni di tempo per presentare una memoria difensiva.