I Progressisti del Consiglio Regionale chiedono alla Giunta un’attenta verifica dei requisiti dei responsabili recentemente nominati ai vertici delle strutture amministrative della Regione Sardegna.

Dopo i Dirigenti esterni privi di titoli nominati con Delibera ai vertici delle Direzioni generali della Regione sui cui sembra essere ancora in corso l’istruttoria da parte dell’Assessorato al Personale, la lente d’ingrandimento del gruppo dei Progressisti si sposta sulla Conservatoria delle Coste.

Il capogruppo dei Progressisti Francesco Agus sottolinea le evidenti anomalie in merito alla recente nomina del Commissario decretata il 18 Giugno 2019:
“La Regione Sardegna ha una normativa chiara che stabilisce in maniera non fraintendibile i requisiti per l’accesso alla dirigenza. Il caso della Conservatoria è emblematico: la struttura è equiparata in tutto e per tutto, anche per ciò che concerne l’aspetto economico, a una Direzione generale e non può essere affidata a chi non ha i titoli. Abbiamo accolto con favore l’intenzione dell’Assessorato alla ambiente di rilanciare la struttura, sarebbe un peccato se questa possibilità fosse vanificata da un grave errore formale.”

Con l’interrogazione  sottoscritta dagli esponenti del centrosinistra, si chiede di verificare l’esistenza dei titoli e il rispetto della legge regionale sul personale anche al fine di preservare le casse pubbliche ed evitare che l’amministrazione possa un domani essere danneggiata dall’aleatorietà degli atti sottoscritti da responsabili privi di titoli e quindi potenzialmente annullabili.

“Spero che il Presidente cambi atteggiamento  – conclude Agus –  E’ intollerabile che si scambi l’amministrazione pubblica per qualcosa di privato, un ufficio di collocamento ad uso e consumo personale e dei propri amici senza i requisiti minimi previsti dalle norme. E’ questa la qualità di cui parla Solinas? Ricordo ai componenti della Giunta che l’ampia discrezionalità che vale per le nomine politiche oggetto di spoil system non si applica ai vertici amministrativi sui quali le illegittimità possono portare a sanzioni in sede contabile e penale.”