Sopralluogo della Commissione Sanità del Consiglio regionale all’ospedale Santissima Annunziata di Sassari. A illustrare l’elenco delle esigenze delle strutture ospedaliere è stato il direttore generale dell’Aou, Niccolò Orrù: “Al momento abbiamo una dotazione organica di 2.526 dipendenti; c’è una carenza di 614 unità da colmare entro il 2021 per poter avere l’accreditamento delle strutture”, ha spiegato Orrù mettendo sul tavolo il primo problema da risolvere. “Attualmente abbiamo 866 posti letto nella rete ospedaliera, che con la riforma dovrebbero scendere a 770. E questo è un aspetto che mi auguro la commissione prenda in considerazione, specialmente in virtù dei 34.081 ricoveri registrati nel 2018”.

Fra le altre criticità segnalate, anche il necessario ammodernamento delle attrezzature e il rinnovo delle strutture che ospitano i reparti. Rinnovo che in parte dovrebbe essere garantito dai 195 milioni di euro disponibili per la costruzione del nuovo ospedale.
“Siamo qui per ascoltare le proposte oltre alle ovvie lamentele per avere il quadro di quelle che sono le cose da fare qui a Sassari”, ha detto il presidente della Commissione, Domenico Gallus.

Prima di visitare i reparti la commissione, insieme con il presidente del Consiglio regionale, Michele Pais, ha fatto il punto della situazione con gli operatori ospedalieri, con l’intervento anche del sindaco di Sassari, Nanni Campus: “I problemi del sistema sanitario sono noti a tutti. L’attenzione della politica verso quello che nelle parole di tutti dovrebbe essere un Hub, diciamo che ha dimostrato qualche difficoltà. Adesso ci auguriamo che sia data la giusta attenzione e che si possa dare sanità ai cittadini, e non aspettare che qualcuno ce la porti da fuori, in altri territori della Sardegna”, ha detto il primo cittadino.

All’incontro con la commissione ha partecipato anche una delegazione degli ex dipendenti della ditta di vigilanza Secur rimasti esclusi dalla nuova gestione del servizio in Aou e Ats, che hanno sollecitato la Regione a trovare una soluzione per la loro vertenza.